La sostenibilità nell’orologeria: il caso Timex Group
Il settore dell'orologeria, simbolo di tradizione e precisione, sta affrontando una fase di evoluzione spinta dalle sfide e dalle opportunità legate alla sostenibilità. In un contesto in cui la riduzione dell'impatto ambientale è diventata una priorità globale, alcune aziende stanno dimostrando come analisi, monitoraggio, consapevolezza e visione strategica possano guidare questo cambiamento.
Ma cosa significa realmente "sostenibilità" per un’azienda che produce orologi? Quali sono le strategie e i progetti che possono permettere di conciliare impatti ambientali ridotti con benefici economici?
Ne abbiamo parlato con Antonio Puntello, VP Global Sustainability di Timex Group, azienda con una storia di oltre 170 anni.
Cikis: Ci racconti brevemente dell'azienda e di cosa significa Sostenibilità per Timex Group?
A: Timex Group è un’azienda storica, nata in America circa 170 anni fa. Oggi si occupa della produzione e commercializzazione di orologi in gran parte del mondo, sia per il proprio marchio, Timex, che per altri brand come Salvatore Ferragamo, Versace, Nautica, grazie alle licenze acquisite nel corso degli anni.
Per noi, la sostenibilità rappresenta un percorso che abbiamo intrapreso con un approccio concreto e tradizionale, che ritengo sia il più corretto: analisi, quantificazione, definizione delle iniziative per la riduzione e monitoraggio dei progressi. Questo ci permette di migliorare in modo sistematico, basandoci su dati tangibili.
Cikis: Questo lavoro di misurazione vi ha permesso di prendere decisioni più consapevoli?
A: Assolutamente sì. Le analisi e le misurazioni che abbiamo effettuato sono state fondamentali per aumentare la consapevolezza interna sull'origine e provenienza delle emissioni. Ci hanno permesso di identificare le aree prioritarie su cui intervenire.
Inoltre, ci hanno dato una visione a 360 gradi, evidenziando l'importanza di aspetti come il packaging, i trasporti, il commuting dei dipendenti e le specificità geografiche. Questo ci consente di prendere decisioni basate su dati concreti, rendendo tangibili gli impatti delle scelte fatte in passato e pianificando meglio il futuro.
Orologi sostenibili: packaging e riduzione del peso
Cikis: Hai menzionato il packaging: in molte categorie di prodotto non è così rilevante, ma nel vostro caso sì.
A: Abbiamo notato differenze significative tra i vari brand. Ad esempio, alcuni brand, in base al posizionamento di prezzo, hanno packaging più leggeri o monomateriali; altri, destinati a canali di vendita diversi, hanno packaging pensati in modo differente.
L'importanza di raccogliere questi dati sta proprio nel far crescere una cultura interna che spinga a ripensare il design del packaging, privilegiando materiali meno impattanti sostenibili.
Abbiamo inoltre analizzato i materiali degli orologi stessi, la loro provenienza e i processi di assemblaggio. Con l’analisi abbiamo compreso che l’utilizzo e gli impatti di determinate risorse, per esempio acqua e fossili, non danno sempre gli stessi risultati, ma variano da Paese a Paese.
Cikis: Quindi i risultati di queste analisi hanno avuto una rilevanza strategica, portando a cambiamenti concreti?
A: I risultati ci hanno permesso di collegare le tematiche di sostenibilità agli aspetti economici. Ad esempio, la riduzione del peso dei prodotti, che comporta una diminuzione degli sprechi, non solo abbassa l'impatto ambientale, ma genera anche risparmi significativi. Quando è presente un ritorno economico, l’azienda diventa più sensibile e attiva su questa tematica.
Questo è stato apprezzato non solo internamente, ma anche dai nostri clienti, siano essi i brand con cui collaboriamo o i rivenditori finali. Il beneficio economico e l’aumento della sensibilità si è trasmesso lungo tutta la catena di valore. La condivisione dei benefici, secondo me è la base della sostenibilità.
Investimenti in sostenibilità e progetti nel settore dell’orologeria
Cikis: Nell’ultimo report che abbiamo pubblicato, incentrato sulle aziende italiane, emerge una polarizzazione evidente. Da un lato ci sono aziende che percepiscono la sostenibilità come un costo elevato; dall’altro, ce ne sono molte che invece riscontrano un ritorno positivo sugli investimenti in sostenibilità. Tu cosa pensi di questa polarizzazione? E quali idee potresti suggerire per affrontare i possibili ostacoli o dubbi interni sugli investimenti in sostenibilità?
A: Come detto prima, il tutto parte dall’analisi e dalla quantificazione. Avere dati concreti accorcia le distanze culturali all’interno dell’azienda e permette di prendere decisioni più consapevoli. Il percorso di crescita culturale è quindi cruciale.
È importante far comprendere che gli investimenti in sostenibilità portano benefici tangibili, come la riduzione delle emissioni, il miglioramento del welfare aziendale, un migliore equilibrio tra vita lavorativa e personale (work-life balance) e una maggiore diversità culturale. Tutti questi elementi aumentano il valore complessivo dell’azienda.
Tuttavia, se manca una cultura condivisa e si tenta di imporre cambiamenti dall’alto, chi deve prendere le decisioni non sarà mai realmente motivato. Diventa quindi fondamentale un forte investimento nella comunicazione interna, per spiegare cosa significa davvero la sostenibilità a 360 gradi e quali sono i suoi benefici, sia tangibili che intangibili. Non sarà un cambiamento immediato: ci vuole tempo.
Anche da noi, all’inizio, non è stato facile. L’introduzione di nuovi temi o cambiamenti è spesso vista con scetticismo. Per questo, l’unico modo per superare queste resistenze è attraverso la formazione e la condivisione.
Un altro aspetto importante è stato il nostro approccio diffuso: Timex Group non ha un dipartimento centralizzato di sostenibilità, ma ha scelto di coinvolgere più persone in diversi ruoli, dedicando parte delle loro attività a queste tematiche. I dipartimenti, come finanza e risorse umane, sono distribuiti tra le varie sedi e integrati nelle funzioni operative.
Inoltre, abbiamo notato che la cultura della sostenibilità è spesso già presente nelle persone. Si tratta solo di stimolarla e permettere che emerga naturalmente, anziché imporla dall’alto.
Crediamo che questo approccio sia più efficace nel lungo periodo. Se la sostenibilità nasce all’interno dei vari dipartimenti, è più probabile che il cambiamento si radichi e duri nel tempo. Sostenibilità significa pianificare a lungo termine, con orizzonti di 10, 15 o anche 20 anni.
Cikis: Puoi raccontarci i progetti di sostenibilità portati avanti da Timex Group, includendo il cambiamento nell’utilizzo di alcuni materiali e le iniziative legate alla circolarità?
A: Quando sono arrivato in azienda, alcune trasformazioni erano già in atto. L’approccio che abbiamo seguito è stato quello di lasciare proseguire le iniziative in corso e, nel frattempo, iniziare le misurazioni: il calcolo delle emissioni e l’analisi del ciclo di vita (LCA).
Uno dei progetti principali è stato l’introduzione di materiali riciclati nella produzione degli orologi. Ad esempio, uno dei primi passi è stato l’uso di acciaio riciclato, già in fase di transizione quando sono arrivato. Parallelamente, abbiamo continuato la ricerca di materiali a basso impatto ambientale: materiali bio-based, vegan, e altri con un’impronta di carbonio ridotta.
Abbiamo anche sostituito i diamanti naturali con diamanti coltivati in laboratorio e utilizzato madreperla coltivata invece di quella naturale. Questo dimostra una sensibilità già presente in azienda, focalizzata sulla riduzione dell’impatto ambientale attraverso scelte più sostenibili.
Un altro progetto interessante è stato il programma pilota di take-back attivato in Nord America. Con questo progetto, Timex si fa carico di ritirare, a proprie spese, gli orologi usati dai clienti, indipendentemente dal brand. Questi orologi vengono poi ricondizionati e rimessi in vendita per un “secondo polso”. Quando il ricondizionamento non è possibile, gli orologi vengono smaltiti, quindi i materiali vengono separati e avviati a flussi di riciclo specifici (metalli con metalli, plastica con plastica, pelle con pelle). Stiamo anche esplorando la possibilità di creare nuovi cinturini da quelli scartati.
Inoltre, l’azienda aveva già avviato processi di ottimizzazione degli spazi di lavoro, ridimensionando gli uffici a seguito dei cambiamenti introdotti dal Covid. Questo includeva l’adozione dello smart working e l’introduzione di politiche lavorative più flessibili in alcuni Paesi.
Abbiamo monitorato e misurato l’impatto di tutte queste iniziative, integrandole nei nostri obiettivi di sostenibilità.
Come avviare un percorso di sostenibilità in azienda: i suggerimenti di Timex Group
Cikis: Se dovessi dare dei suggerimenti a un'azienda che vuole intraprendere un percorso di sostenibilità, quali sarebbero?
A: Sicuramente, la prima cosa è trovare un partner con cui si riesca a lavorare bene. Questo è fondamentale, perché, a seconda delle dimensioni dell'azienda, ci si può anche strutturare internamente, ma servono risorse e personale completamente formato. Un partner esterno diventa quindi essenziale, soprattutto per portare avanti i progetti in modo corretto.
Il secondo suggerimento riguarda l'approccio tradizionale: iniziare con il calcolo delle emissioni, costruirsi una baseline, capire da dove provengono le emissioni e ragionare sui benefici – sia ambientali sia non ambientali – di ogni processo aziendale. Questo è un passo fondamentale, perché è solo da lì che si può partire.
Invece, quello che non va fatto è approcciare la sostenibilità solo in modo superficiale, limitandosi ad affermazioni verbali o scritte senza misurare gli effetti reali. Non si tratta solo di evitare il greenwashing, ma anche di non affrontare il tema senza una reale misurazione dei benefici.
Ciò che va fatto è misurare, calcolare e verificare i risultati, perché la sostenibilità è un percorso. Inoltre, può capitare di avviare iniziative che non portano ai risultati sperati; in questi casi bisogna essere pronti a cambiare strada. Tuttavia, senza numeri e dati non si potrà mai sapere se si sta andando nella direzione giusta o sbagliata.
Conclusioni
Il percorso di sostenibilità intrapreso da Timex Group rappresenta un esempio concreto di come le aziende possano affrontare le sfide ambientali ed economiche in modo strategico e misurato. Attraverso iniziative che spaziano dall’introduzione di materiali riciclati alla progettazione di packaging più sostenibili, fino ai programmi di take-back e al coinvolgimento attivo dei fornitori, Timex dimostra che la sostenibilità non è solo un obiettivo etico, ma una leva per l’innovazione e la competitività.
Un elemento chiave del successo è l’approccio basato su dati: la misurazione e il monitoraggio continuo delle emissioni e degli impatti ambientali consentono all’azienda di prendere decisioni informate e di adattare le strategie in base ai risultati ottenuti. Questo approccio tradizionale ma efficace riduce il rischio di greenwashing e garantisce trasparenza verso i clienti e gli stakeholder.
Inoltre, la diffusione della cultura della sostenibilità all’interno di tutti i dipartimenti aziendali sottolinea l'importanza del coinvolgimento delle persone per creare cambiamenti duraturi. Timex Group ha scelto di non centralizzare la sostenibilità in un unico dipartimento, ma di integrarla trasversalmente, rendendo ogni team parte attiva del processo.
Se anche tu vuoi iniziare un percorso di sostenibilità per la tua azienda, contatta il team di Cikis Studio!
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