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Intervista a Sublitex: il processo di stampa transfer

Sublitex, azienda del Gruppo Miroglio, è pioniera nella stampa transfer water-free su carta e film tecnici, focalizzandosi sul mercato della moda e dell'architettura. Il dialogo rivela l'evoluzione di Sublitex nei suoi 40 anni di storia, dalla stampa sublimatica sostenibile all'ampliamento della gamma, culminando nella collezione Urban di tessuti completamente sostenibili. L'intervista approfondisce la rivoluzionaria tecnologia water-free, evidenziando il notevole risparmio di acqua ed energia rispetto alle tecniche tradizionali di stampa reattiva. Vengono esplorate le sfide e i compromessi, spingendo per un cambio di prospettiva a livello di eco-design e una collaborazione più stretta all'interno della catena di valore moda. Ne parleremo con Giuseppe Lano, AD di Sublitex, e Raffaele Guzzon, Head of Sustainability del Gruppo Miroglio.

 

La stampa tradizionale nel settore moda si trova ad affrontare significative sfide legate all'impatto ambientale, come il consumo di risorse idriche, lo spreco di materiali e le emissioni di CO2. Tuttavia, l'innovazione in questo settore sta aprendo la strada a soluzioni alternative. Un esempio è l'approccio innovativo di Sublitex, un'azienda leader nella stampa transfer, che attraverso l'utilizzo di tecnologie e processi innovativi si impegna a ridurre l'impatto ambientale di questo processo. Ne parleremo con Giuseppe Lano, AD di Sublitex, e Raffaele Guzzon, Head of Sustainability del Gruppo Miroglio.

Ascolta l'intervista

 

 

Sublitex e un futuro water-free: una stampa a ridotto impatto ambientale

 

Cikis: Il Gruppo Miroglio è una significativa realtà internazionale che opera in diversi settori, dai brand di abbigliamento alla stampa transfer, fino alla logistica integrata e al supply chain management. Vorreste raccontare le ragioni dietro la vostra decisione di investire nel processo di stampa e, più specificamente, nella sostenibilità?

S: Sublitex ha iniziato 40 anni fa con la stampa sublimatica, che all'epoca era già considerata sostenibile, poiché permetteva di decorare e stampare sul poliestere senza utilizzare acqua. Questo rappresentava un processo innovativo. 

Negli anni, Sublitex ha sviluppato ulteriormente questa tecnologia, estendendola a settori diversi dalla moda, come la decorazione di metalli, l’alluminio o gli accessori, tra cui pelli ed ecopelli, con varie tipologie di supporti adatti per decorare quei materiali. 

Rimanendo nel campo tessile, negli ultimi anni, a causa della crescente richiesta di tracciabilità, riduzione delle emissioni e del consumo di acqua da parte del mercato e dei nostri clienti, Sublitex ha ampliato la gamma di prodotti. 

Recentemente, abbiamo lanciato la collezione Urban, con tessuti a ridotto impatto ambientale,GRS, EcoVero o cotone Better Cotton. Parallelamente, abbiamo sviluppato la stampa diretta su fibre naturali senza l’utilizzo di acqua.

Purtroppo, nella stampa tradizionale si utilizza molta acqua. Circa dai 20 ai 40 litri al metro, una quantità veramente sproporzionata. Ci sentiamo quindi obbligati, non solo come produttori, ma anche come brand, a cercare una soluzione. Usare così tanta acqua per stampare una maglietta è veramente anacronistico. Quindi, questo ci ha spinto ad andare avanti con la nostra collezione Urban, che utilizza tessuti provenienti da riciclo o fibre sostenibili e con la nostra stampa che non richiede acqua. 

Ovviamente, non può essere solo il produttore a risparmiare o a ridurre le emissioni, ma anche il mercato e i brand devono adottare un nuovo approccio. Abituarsi magari a una resa del colore o a una mano un po' diversa e sforzarsi tutti di muoversi verso la sostenibilità.

 

 

L'approccio innovativo della stampa water-free

 

Cikis: Potreste descrivere come funziona questa tecnologia, dal punto di vista del risparmio di acqua e anche energetico, sottolineando le differenze con le altre tipologie di stampa, per farci capire al meglio da dove derivano i vantaggi ambientali?

S: Si tratta di un processo innovativo che ci colloca come pionieri in questa forma avanzata di stampa. La stampa reattiva, sia essa rotativa o digitale e con inchiostri dedicati, richiede una preparazione accurata del tessuto. Questa fase inizia con l'immersione del tessuto in una vasca, contenente acqua e altre sostanze chimiche, al fine di predisporlo all'assorbimento dell'inchiostro. Successivamente, avviene la fase di asciugatura, che implica l'uso di gas o energia elettrica. La stampa è il passo successivo, seguita da un processo di essiccazione in forno per fissare l'inchiostro. Successivamente, il tessuto viene immerso in vasche per rimuovere eventuali residui di inchiostro in eccesso. Infine, l'ultimo stadio si svolge in una vasca dedicata all'asciugatura finale, durante la quale viene conferita al tessuto una sensazione morbida, migliorando la sua gradevolezza al tatto. Quello che ho appena descritto rappresenta il processo industriale di stampa attualmente utilizzato dalla maggior parte del mercato.

Invece, il processo di stampa digitale a pigmento Water-free è una stampa di tipo digitale in cui gli step sono uno o due: l'immissione del tessuto direttamente all'interno della macchina da stampa senza alcuna preparazione.

Successivamente, per conferire una sensazione ancora più piacevole alla mano, si può immergere il tessuto in un tumbler. Quest'ultimo è una macchina a processo interamente meccanico che, senza l'utilizzo di acqua o sostanze chimiche, migliora la “mano” del tessuto, conferendogli una gradevole consistenza.

Dunque, il confronto fra le due tecnologie fa sì che da una parte abbiamo quattro o cinque passaggi e dall'altra uno o due. Il risparmio di energia e acqua è evidente. Possiamo dire che rispetto ai 20/40 litri al metro menzionati prima, noi riduciamo il consumo a meno di un litro per ogni metro, quindi un risparmio percentuale superiore al 90%. Questi dati derivano da studi Life Cycle Assessment, che valutano l'impronta carbonica di ciascuna tecnologia e processo, e sono stati valutati e comprovati da audit di terze parti.

 

I compromessi e le prospettive della stampa water-free 

 

Cikis: Quali sono invece le limitazioni e i relativi fattori da tenere in considerazione quando si sceglie di adottare questa tipologia di stampa?

S: Ci sono dei compromessi che bisogna apprezzare e accettare, che possono riguardare la brillantezza del colore, un po' più bassa rispetto a quella che si ottiene con la stampa reattiva. Questo avviene solo sui colori scuri. La mano è paritetica nella maggioranza dei casi.

Torniamo poi sul discorso dell'eco-design: quando parliamo di filiera, ci riferiamo al cliente che deve capire e accettare questi compromessi in cambio della tecnologia che impatta meno sul nostro pianeta. Chi progetta la collezione deve già sapere fin dall'inizio la tecnologia di stampa che dovrà essere utilizzata per quel determinato tessuto e disegno, affinché sia industrializzabile in questa collezione. Dunque, bisogna avere una visione olistica che investe sia chi sta a monte, sia chi sta a valle di questo innovativo processo di stampa.

Cikis: Parliamo degli investimenti necessari per sviluppare queste tecnologie: solitamente, questo genere di investimenti ricade sul produttore. Si è sviluppato un clima di collaborazione all’interno della catena di valore moda per agevolare i produttori?

S: La normativa oggi sta diventando sempre più stringente dal punto di vista comunicativo. Ma d'altra parte, non viene accompagnata da una targettizzazione di obiettivi paragonabile dal punto di vista industriale questo sta causando una volontà da parte dei brand finali di non esporsi troppo attraverso una strategia di vendita di prodotto maggiormente sostenibile.

C'è un problema, perché si sta dando molta importanza alla comunicazione, ma non altrettanta attenzione nel rendere le industrie meno dannose per l'ambiente.

Inoltre, qualsiasi innovazione ha sempre un costo; è difficile innovare senza investire. Il rapporto tra l'investimento e il beneficio finale è molto favorevole, e quindi vale la pena fare questo investimento, ma è più una questione di richiesta del brand finale.

Cikis: Quali sono le prospettive future per la stampa water-free? Può diventare la soluzione effettiva per il processo di stampaggio e in tal caso ci sono degli impedimenti che devono essere superati?

S: Magari nei prossimi tre anni, anche solo il 20% della stampa attuale a reattivo cambierà con quella a pigmento. Vedo che nelle fiere i competitor si stanno muovendo per cercare tecnologie water-free. Quindi, se si muove il motore industriale, prima o poi la domanda arriva. Anche i brand del lusso si stanno lentamente muovendo verso questa tecnologia, magari all'inizio solo con un 15-20%, ma prenderà piede, sperando che la legislazione favorisca l'innovazione positiva.

Cikis: Prevedete di ottimizzare ulteriormente questo processo di stampa?

S: Stiamo attualmente cercando di migliorare anche quelle piccole differenze che i clienti ci fanno notare, come quelle sui colori più scuri. Oggi, con la ricerca in corso a Sublitex, insieme ai nostri fornitori, riusciremo ad ovviare a qualcosa. Negli ultimi 5 anni, la sostenibilità e la tracciabilità hanno preso piede: oggi, i clienti chiedono ai fornitori delle emissioni dell’energia e degli interventi che stanno facendo per ridurre le emissioni.

 

 

Conclusioni

 

L'impegno del Gruppo Miroglio nel promuovere la sostenibilità attraverso l'innovazione della stampa water-free si presenta come un passo audace verso un futuro più sostenibile nel settore della moda. 

Sublitex ha tracciato una storia di innovazione, partendo dalla stampa sublimatica fino ad un'ampia gamma di prodotti a ridotto impatto ambientale. L'approccio proattivo di Sublitex afferma la centralità della sostenibilità nel panorama attuale, rispondendo alla crescente domanda di tracciabilità, riduzione delle emissioni e consumo responsabile. 

La tecnologia water-free, con il suo drastico taglio nei consumi di acqua ed energia, si configura come un punto di svolta nel settore della stampa, indicando un cammino verso una produzione più in linea con le esigenze future.

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