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Intervista a Elena Ferrero di Atelier Riforma: economia circolare e intelligenza artificiale per una moda più sostenibile

L’economia circolare, a differenza di quella lineare, contribuisce ad affrontare sfide globali come il cambiamento climatico, la perdita della biodiversità, i rifiuti e l'inquinamento. 

Si basa su tre principi: 

  • Eliminazione di rifiuti e inquinamento; 
  • Mantenimento in uso di prodotti e materiali;
  • Rigenerazione degli ecosistemi naturali.

L’obiettivo dell’economia circolare è quello di slegare lo sviluppo economico di imprese e territori dal consumo di risorse naturali finite. 

Di recente la Commissione Europea ha approvato la “EU strategy for sustainable and circular textiles” per spingere il settore tessile e moda verso la sostenibilità e la circolarità. 

La strategia prevede che, entro il 2030, i prodotti tessili immessi sul mercato europeo dovranno essere longevi e riciclabili, realizzati prevalentemente con fibre riciclate, privi di sostanze chimiche pericolose e prodotti nel rispetto dei diritti sociali e ambientali, al fine di migliorare la sostenibilità del settore tessile e moda e  riducendo al minimo l'incenerimento e lo smaltimento in discarica dei tessuti.

Un ruolo decisivo allo sviluppo dell’economia circolare è rappresentato dall’avvento delle tecnologie digitali, essenziali per favorire la digitalizzazione dei sistemi e la nascita di piattaforme di scambio di sottoprodotti o rifiuti utili alle aziende per essere impiegati come nuovi input nei rispettivi processi produttivi.

Ne abbiamo parlato con Elena Ferrero co-founder e CEO di Atelier Riforma, startup innovativa a vocazione sociale, che ci ha spiegato in che modo le tecnologie digitali incentivano la crescita dell’economia circolare.

Ascolta qui l'intervista
 

Economia circolare e tecnologie digitali per una moda più sostenibile

 

Il progetto iniziale di Atelier Riforma prevedeva la raccolta di indumenti usati post-consumo e la successiva creazione di una rete di sartorie in grado di rendere i capi nuovamente indossabili attraverso l’upcycling creativo. Ciò ha portato alla creazione del primo marketplace italiano dedicato all’upcycling.

Il progetto iniziale di Atelier Riforma si è poi evoluto nella piattaforma Re4Circular, una piattaforma B2B per facilitare l’implementazione di pratiche di economia circolare come la vendita di vestiti second-hand. Il nuovo progetto si basa su alcune delle tecnologie digitali messe a disposizione dall’industria 4.0: intelligenza artificiale, machine learning, condivisione dati e digital twin. La tecnologia consente di effettuare una catalogazione automatica mediante una semplice foto dell’indumento e di assegnare il prezzo in base alla qualità del materiale. In questo modo la tecnologia estrae tutti i dati e i parametri (colore, taglia, ecc) essenziali per avviare il processo di recupero.

Una volta terminata la catalogazione del capo, è possibile inserirlo all’interno della piattaforma marketplace B2B, in cui avvengono operazioni di compravendita degli indumenti usati post-consumo, facilitando l’incontro tra domanda e offerta.

Dunque, il progetto è stato avvitato con l’obiettivo di fornire alle realtà che si occupano di gestire e smistare i capi usati una tecnologia in grado di catalogare gli indumenti e di venderli ad aziende che danno loro una seconda vita. 

 

Pratiche circolari nel settore moda: da dove iniziare?

 

Il cambiamento radicale del modello di business molto spesso spaventa le aziende. Tuttavia, Elena ricorda che è possibile implementare la circolarità nelle imprese in modo graduale.

A tal proposito è consigliabile partire dalla progettazione di un prodotto che sia durevole e utilizzabile a lungo per massimizzare i benefici economici e ambientali dei modelli di business circolari del settore moda. L’eco design rappresenta uno strumento utile per ridurre o eliminare gli impatti ambientali durante il ciclo di vita del prodotto, dall'estrazione delle materie prime al fine vita, poiché considera gli aspetti ambientali in ogni fase del processo di sviluppo del prodotto, ricercando soluzioni progettuali che consentano di minimizzare l’impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita del prodotto.

Per estendere la vita utile del capo di abbigliamento e per facilitare la gestione del suo fine vita è importante ad esempio progettare il prodotto in modo modulare, evitando di mescolare diverse fibre insieme, al fine di facilitare le operazioni di disassemblaggio.

 

Conclusioni

 

L’economia circolare è una delle soluzioni più utili ed efficaci per mitigare gli impatti del settore moda e l’innovazione tecnologica può fortemente favorirne la crescita, come evidente dal progetto di Re4Circular di Atelier Riforma.

La transizione verso la circolarità può inoltre avvenire in modo graduale, senza stravolgere il modello di business aziendale. A tal proposito è importante partire dalla fase di progettazione del prodotto con l’obiettivo di ridurne gli impatti ambientali durante il suo intero ciclo di vita. 

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Claudio Ventura
Esperto in economia circolare

Dopo aver conseguito la laurea in Economia Aziendale (percorso in Eco-management), ha approfondito ulteriormente le tematiche legate alla sostenibilità ambientale ottenendo un Master di II Livello in Economia Circolare presso il Politecnico di Bari.

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