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Intervista a Elvis & Kresse: Resilienza, Creatività, Recupero Materiali

 

Elvis & Kresse sono dal 2005 fondatori dell’omonimo marchio; recuperano materiali di scarto (specialmente i tubi flessibili di scarto dei vigili del fuoco londinesi) e li trasformano in accessori lifestyle di lusso, devolvendo il 50% dei profitti in beneficenza ai vigili del fuoco.

Dal 2017 collaborano con la Fondazione Burberry per affrontare il problema globale degli scarti di pelle. 120 tonnellate di scarti di pelle Burberry sono state trasformate in articoli di lusso da Elvis & Kresse.

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Kresse Wesling, co-fondatrice del brand, racconta l’origine del suo interessamento verso i rifiuti e al modo in cui gli stessi possano essere recuperati. Quando nel 2004, visitando una discarica a Londra, scoprì che i tubi antincendio utilizzati dai vigili del fuoco vengono smantellati quando sono o troppo danneggiati per essere riparati o quando raggiungono i 25 anni di vita (per una questione di salute e sicurezza).

Elvis & Kresse

Kresse, innamorata della bellezza del materiale resistente al calore e ai raggi UV, ha subito pensato che potesse avere una seconda vita, la quale sarebbe stata sempre molto dignitosa. 

L’ingresso nel settore degli accessori di lusso è stato quindi piuttosto casuale, ci racconta la fondatrice, perchè l’unico obiettivo, suo e di suo marito Elvis, era quello di recuperare nel migliore dei modi quel fantastico materiale, non importava in che tipo di oggetto si sarebbe trasformato.

I tubi sono stati solo i primi di una lunga serie di materiali recuperati, che attualmente ammontano a 15. Tra gli altri materiali vi sono i sacchi utilizzati per il trasporto dei chicchi di caffè, i nastri da stampa (rifiuti in gomma recuperati dall’industria della stampa offset), i teli di paracaduti rotti, gli stendardi appesi sulle case all’asta, vecchi aquiloni, vecchie tende e asciugamani, ecc..

Più che riciclaggio, Kresse ci parla di recupero e upcycling. La differenza sta nel fatto che, mentre il riciclaggio spesso implica processi chimici e produzioni intensive, ciò che l’azienda si limita a fare, ad esempio, con i tubi antincendio è ripulirli (con detergenti naturali) e tagliarli in base alle necessità. Le acque reflue vengono poi trattate per essere riutilizzate e per minimizzare al minimo lo spreco d’acqua e i processi vengono tutti alimentati da energia rinnovabile.

Anzichè distruggere il materiale a livello molecolare per creare qualcosa di nuovo, Elvis & Kresse studia il materiale per capire quale può essere la sua seconda vita migliore. Ed è qui che risiede la loro creatività o la loro innovazione: intorno alla trasformazione dei materiali in qualcos’altro con il minor input possibile, nessun danno, ottenendo quindi la massima creazione di valore.

Il salto di qualità da parte dell’azienda è stato fatto sicuramente anche in merito alla collaborazione con Burberry, che Kresse descrive essere nata così:

“I was at an event in London and I was explaining how our leather system worked and how we felt that it could transform the future of the 800,000 tonnes of postindustrial leather offcuts that are produced every year globally and Burberry approached us and said ‘Can you work with our leather?’. Then we started a long conversation about how we could have a partnership. That was symbiotic for both of us!”

Kresse Wesling, Elvis & Kresse co-founder 

La continua ricerca di partner, piccoli e grandi, rispecchia perfettamente l’intenzione del brand di avere un vero e proprio modello di business circolare. Per poterlo avere, afferma Kresse, è necessario riconoscere che non è possibile “chiudere il cerchio” da soli, senza avere un partner disposto a collaborare. Se l’obiettivo è quello di portare la sostenibilità nell’intera industria moda, sarà molto più semplice raggiungerlo attraverso collaborazioni e sinergie

L’industria moda deve cambiare semplicemente perchè non ci sono abbastanza risorse per sostenerla, spiega Kresse. Insostenibile, infatti, è tutto ciò che si è in grado di continuare a fare nel lungo periodo e il modo in cui ha operato finora l’industria moda, estraendo e sfruttando un’immensa quantità di risorse, non ha nulla a che vedere con la sostenibilità, proprio perchè questo modo di operare ha vita breve.

Elvis & Kresse

Elvis & Kresse è un brand da ammirare anche perchè per il fatto che sia riuscito ad emergere nel settore elitario del lusso, il quale, specialmente tempo fa, percepiva i capi riciclati come di minor qualità e poco richiesti dal mercato perchè “snobbati” dal consumatore stesso. Kresse ci racconta, infatti, della sfida iniziale nel riuscire a proporre la creatività dei suoi accessori. La tenacia e la resilienza dei due coniugi, ha permesso loro di crescere e di diventare un punto di riferimento per molti brand. Il cambiamento di rotta del mercato (come i due fondatori avevano previsto) verso una moda più sostenibile, è stato poi il giusto riconoscimento che meritavano.

Il consiglio che Kresse ha voluto dare alle aziende in ascolto è quello, prima di tutto, di informarsi sull’impatto della propria azienda. Una volta raccolte le informazioni, arriva lo step più difficile: bisogna infatti essere pronti ad agire di conseguenza. 

“The next phase is harder because once you have the information you have to be prepared to act on that information and that’s where I think a lot of companies stall because they have maybe shareholders with expectations of profitability that cause them to behave in the same way.  We need to have companies willing to behave in a radically different way. The advice is to gather data but then it is to do some real soul searching and not try and understand what is your capacity for change and if the capacity for change is small or incremental, otherwise your company is not likely to be around in the next 20 years.”

Kresse Wesling, Elvis & Kresse co-founder 

 

Conclusioni

 

L’intervista fatta a Kresse è stata formativa e di grosso spunto. 

Essere autentici, seguire con coraggio i propri valori e non farsi scoraggiare da piccole sconfitte: sono tutti validi consigli in cui crediamo fermamente e che siamo fieri di condividere.

 

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Francesca Poratelli
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Dopo un’esperienza lavorativa in Yamamay ha deciso di specializzarsi nel campo della sostenibilità. Si è occupata di assessment di sostenibilità ambientale e sociale per aziende che spaziano dall’abbigliamento outdoor al merchandising tessile.

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