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Intervista a Texaid: raccolta, smistamento e riciclo dei rifiuti tessili

A livello globale, l'industria della moda è responsabile della produzione di circa 40 milioni di tonnellate di rifiuti tessili ogni anno, la maggior parte delle quali viene conferita in discarica o incenerita.

Per ridurre la quantità di rifiuti smaltiti in discarica, è necessario indirizzare gli scarti tessili verso pratiche di economia circolare adeguate alle loro caratteristiche e proprietà. 

Per fare ciò, è fondamentale comprendere quali sono i criteri che definiscono l'idoneità di una fibra al riciclo e come si articola il processo di riciclo stesso. 

Ne abbiamo parlato con Martin Böschen, CEO di Texaid, una delle organizzazioni leader in Europa per la raccolta, lo smistamento e il riciclo dei rifiuti tessili usati.


L’importanza delle fasi di raccolta e smistamento dei rifiuti tessili nel processo di riciclo


Cikis: Texaid è una delle organizzazioni leader in Europa per la raccolta, lo smistamento e il riciclaggio di indumenti usati e accessori moda. Iniziamo con la fase di raccolta. Come viene organizzata la raccolta degli indumenti usati?

M: La raccolta di indumenti e calzature usate avviene in diversi modi. 

Texaid raccoglie annualmente oltre 280 milioni di articoli (80.000 tonnellate) attraverso i cassonetti di raccolta a livello comunale e mediante la raccolta in negozio e online in collaborazione con marchi e partner di vendita al dettaglio. 

Una volta raccolti, i capi arrivano a Texaid per essere lavorati. 

Il ritiro online è offerto tramite il programma Packmee di Texaid, che consente alle persone di inviare direttamente i loro capi indossati a una struttura Texaid per la lavorazione.

 

Cikis: Come è possibile minimizzare gli impatti ambientali della fase di raccolta e della fase di spedizione dei capi ai centri di smistamento?

M: Texaid si è impegnata molto per ottimizzare la fase di raccolta per ridurre l'impatto ambientale. 

A supporto dello svuotamento dei cassonetti comunali, viene utilizzato un sistema di logistica computerizzata che consente di percorrere percorsi più efficienti, evitando inutili emissioni di CO2.

 

Cikis: Nella fase di cernita, si decide il valore economico ed ecologico degli indumenti usati. Come valutate la qualità dell'abbigliamento? Quali sono le caratteristiche del capo da valutare per determinare se indirizzarlo verso nuovi usi o verso processi di riciclo?

M: Texaid dispone di uno staff di selezione altamente qualificato che cerca fino a 300 criteri per determinare la gestione del fine vita più sostenibile per il capo di abbigliamento.

Ciò include principalmente i tipi di prodotto, i materiali, le condizioni, lo stile e la stagione.

I prodotti tessili di buona qualità sono indirizzati verso i mercati di seconda mano, mentre i tessuti e gli indumenti che non possono essere riutilizzati vengono riciclati.

 

Cikis: Texaid si occupa del riciclo delle divise da lavoro. Questi tipi di indumenti sono complessi da riciclare a causa alla presenza di numerose applicazioni. Come si riesce a riciclare le divise da lavoro e quanto è importante la fase di cernita per migliorare la qualità del prodotto riciclato?

M: Le uniformi e l'abbigliamento da lavoro possono essere prodotti complessi da riciclare. Ciò significa che il processo di smistamento e preparazione è fondamentale per garantire la migliore gestione di questi tessuti.

In primo luogo, i loghi e le etichette aziendali vengono rimossi per evitare un uso improprio delle divise da lavoro. Successivamente, la fase di smistamento è molto importante, poiché l'abbigliamento da lavoro può essere realizzato con tessuti più complessi. 

Uno smistamento preciso è essenziale per garantire che questi capi vengano inviati alla migliore forma di riciclaggio o downcycling possibile.

Il riciclo dei tessuti in nuove fibre: sfide e prospettive

 

Cikis: I capi che non possono essere indirizzati verso il mercato di seconda mano vengono ulteriormente valutati per il successivo processo di riciclaggio. Qual è la differenza tra downcycling e riciclaggio?

M: Vediamo che può esserci confusione sulle definizioni di downcycling e riciclaggio per i tessuti.

Ciò che una volta era considerato riciclaggio viene ora riconosciuto come downcycling. Il downcycling è ciò che l'industria fa da anni e prevede processi come il taglio e la triturazione, che consentono di trasformare gli scarti tessili in nuovi prodotti utili per altre industrie.

Nel downcycling, ad esempio, i rifiuti tessili sono trasformati in materiale di isolamento, panni per la pulizia industriale e altro ancora. 

L'obiettivo per il futuro è creare un riciclaggio “textile-to-textile”. Si tratta di processi più recenti che consentono di reinserire gli scarti tessili nel processo di produzione di nuovi prodotti tessili. Tali processi stanno diventando scalabili.

A tal proposito, stiamo pianificando un nuovo impianto Texaid di smistamento digitalizzato e automatizzato per consentire lo smistamento in scala per il riciclaggio textile-to-textile.

 

Cikis: Poiché il processo di riciclaggio da tessuto a tessuto è fondamentale per affrontare il problema dell'eccessivo numero di rifiuti tessili smaltiti in discarica o inceneriti, quali sono le caratteristiche ideali delle fibre di un capo per essere in grado di effettuare un riciclo tessile a circuito chiuso?

M: Il riciclo textile-to-textile è più agevole nel caso di tessuti monomateriali, di finiture minime che richiedono poca prelavorazione, di capi multistrato progettati per lo smontaggio e di capi che presentano meno rifiniture.

Tutto ciò permette uno smistamento e una preparazione più efficienti per il riciclaggio delle materie prime, nonché una produzione più pulita.

Sicuramente il riciclo textile-to-textile comporta diversi ostacoli. Ad esempio, l'usura può provocare la perdita di lunghezza delle fibre, limitando il processo di riciclo. 

Il riciclaggio chimico è una tecnologia promettente, in quanto può affrontare le problematiche relative alla lunghezza e alla eventuale contaminazione delle fibre, poiché consente di generare una fibra di qualità paragonabile alle materie prime vergini.

 

Cikis: Il riciclaggio da tessuto a tessuto rappresenta una soluzione fondamentale per migliorare il livello di sostenibilità del settore della moda. Quali sono le sfide che l'industria della moda deve affrontare per aumentare sia il downcycling che il riciclo a ciclo chiuso dei rifiuti tessili, considerando i dati attuali molto bassi (i dati della Ellen MacArthur Foundation affermano che il 12% dei rifiuti sono indirizzati verso il downcycling e l'1% verso il riciclaggio textile-to-textile)?

M: Una delle sfide principali per l'industria della moda è la mancanza di un'infrastruttura adeguata per smistare e prelavorare i rifiuti tessili una volta iniziata la raccolta obbligatoria nell'UE. 

Attraverso l'iniziativa ReHubs di Euratex, TEXAID sta guidando il progetto "Trasformare i rifiuti in materie prime" per colmare questo gap infrastrutturale. 

Inoltre, Texaid sta lavorando alla realizzazione di un impianto semiautomatico di smistamento e di un impianto di pretrattamento per scarti tessili post-consumo entro la fine del 2024. 

Un'altra sfida è la mancanza di soluzioni di riciclaggio su scala in grado di gestire diverse varietà di composizioni di tessuti, poiché i parametri attuali sono molto specifici.

Conclusioni

 

Le fasi di raccolta e smistamento sono essenziali per poter valutare la qualità e le caratteristiche degli scarti tessili e per individuare la modalità di gestione più adeguata per il loro fine vita in base alle proprietà delle fibre.

Tuttavia, il processo di riciclo può essere complicato da fattori come la contaminazione e la scarsa lunghezza delle fibre tessili. Secondo Martin Böschen, il riciclo chimico rappresenta una soluzione in grado di affrontare con successo queste problematiche, garantendo una materia prima seconda di qualità paragonabile alle materie prime vergini.

Infine, per agevolare il riciclaggio textile-to-textile è necessario affrontare la mancanza di infrastrutture in grado di smistare e prelavorare gli scarti tessili, con l'obiettivo di aumentare la scalabilità delle soluzioni di riciclo “closed-loop” dei rifiuti tessili.

 

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Claudio Ventura
Esperto in economia circolare

Dopo aver conseguito la laurea in Economia Aziendale (percorso in Eco-management), ha approfondito ulteriormente le tematiche legate alla sostenibilità ambientale ottenendo un Master di II Livello in Economia Circolare presso il Politecnico di Bari.

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