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di Francesca Poratelli
2024/01/15


Intervista a Canclini: Strategia di sostenibilità


Intervista a Canclini: Strategia di sostenibilità

Il rapporto di McKinsey, Fashion on Climate, rivela che il 38% delle emissioni totali nella catena del valore del settore moda è attribuibile alla produzione delle materie prime.

Come è possibile per un'azienda di moda garantire un controllo completo della propria supply chain e assicurare il rispetto di elevati standard sociali ed ambientali per i propri prodotti?

Ne abbiamo parlato con Mauro Canclini, direttore creativo di Canclini Tessile, azienda leader nel settore dei tessuti classici per camiceria maschile, riconosciuta a livello globale anche per il suo impegno verso la sostenibilità. 

Cikis: Canclini ha iniziato come leader nel settore dei tessuti classici per camiceria maschile e oggi è riconosciuta a livello globale anche per il suo impegno verso la sostenibilità. Quando è stato effettuato il vostro primo investimento in sostenibilità e quali erano le priorità dell'azienda all'inizio di questo percorso? 

M: Canclini come sapete è un’azienda familiare fondata in Italia nel 1925. Il carattere sostenibile dell’azienda è attivo da diverso tempo. Possiamo dire che fin dall’inizio la famiglia ha cercato di avere un atteggiamento sostenibile, sia dal punto di vista sociale che ambientale, in linea con l’epoca che stava attraversando. 

Le opportunità dalla scelta di una materia prima sostenibile come il cotone è avvenuta già con il primo cambio generazionale nel dopoguerra. Le opportunità invece di utilizzare cotone biologico oppure rigenerato si sono esplorate dal 2015, con la sottoscrizione della prima certificazione di prodotto. 

La certificazione GOTS è stata la prima disponibile, e riconosce e contraddistingue la materia prima di qualità selezionata per la produzione di filati e tessuti d’eccellenza. A seguire abbiamo ampliato l’offerta con OCS e GRS.

Cikis: Canclini utilizza una vasta gamma di materiali, tra cui cotone, lino, seta, lana, poliestere, viscosa, ecc. Come fa l'azienda a garantire un controllo completo della supply chain per tutti questi materiali e ad assicurare il rispetto di elevati standard sociali ed ambientali?

M: È vero, utilizziamo diverse materie prime, ma stiamo attenti a scegliere il giusto fornitore. Questo è essenziale per permettere un servizio trasparente lungo l’intera supply chain. Fornitori di eccellenza e professionalità, in grado di dimostrare la sostenibilità certificata dei prodotti venduti, ci permette di rispettare gli standard sociali ed ambientali.  

Il controllo della filiera a monte avviene tramite la richiesta di conformità a leggi/regolamenti cogenti (REACH) e volontari (Oeko-Tex Standard 100, GOTS, OCS, GRS). L’azienda controlla il suo impatto ambientale e sociale e si attiva sempre di più per monitorare in maniera efficiente i passaggi che compongono il processo di produzione anche  tramite audit di terze parti richiesti da brand clienti, e tali audit si sviluppano lungo tutta la catena produttiva.

Da sottolineare inoltre che noi utilizziamo filati di cotone e non, finissimi. Quindi a parità di capo, la camicia sicuramente ha un impatto inferiore rispetto agli altri, poiché utilizza meno materia prima. 

 

 

Le certificazioni tessili di Canclini: vantaggi e sfide

 

Cikis: Canclini possiede diverse certificazioni tessili per i materiali naturali, come il cotone, tra cui GOTS e OCS. Cosa ha motivato l'azienda a ottenere precisamente queste certificazioni e in cosa differiscono le une dalle altre?

M: L’azienda coglie da subito la sostenibilità ambientale come opportunità per elevare la qualità dei propri prodotti e garantire un prodotto che possa rimanere al passo con il contesto evolutivo di mercato che ad oggi richiede talvolta una certificazione o l’altra. GOTS e OCS garantiscono l’approvvigionamento di cotone biologico in % minime differenti, GOTS inoltre ha un taglio più attento al sociale.

Cikis: Tuttavia, non tutte le certificazioni riguardanti i materiali naturali sono in grado di condividere dati sull'effettiva riduzione dell'impatto ambientale. Come superate questo limite?

M: Il percorso alla sostenibilità ambientale è cominciato da tempo pur rimanendo un approccio di tipo volontario. Aziende che hanno cominciato tempo fa ad investire nel valore sostenibile, si trovano ora avvantaggiate, capaci di condividere dati e misure veritiere del proprio processo di produzione/lavorazione/coltivazione. 

Aziende ormai capaci di padroneggiare la sostenibilità internamente, spronano il fornitore che si trova ancora alle prime attività di sostenibilità, coinvolgendolo in quelli che sono gli obiettivi aziendali, cercando di accendere nella controparte la grinta per poter agire in tal senso, assicurando il rapporto commerciale tra le parti per il futuro.

Ad oggi, proprio grazie alla richiesta di un cliente per noi importante, siamo in corso di sviluppo tramite l’impronta PEF su alcuni prodotti di punta.  Inoltre, su richiesta, informiamo i clienti relativamente ai dati di consumo energetico generale o focalizzato sugli articoli acquistati.

Cikis: Parlando ancora di certificazioni, Canclini offre l'opzione "on demand" per i prodotti della collezione E22, permettendo ai clienti di ottenere tessuti e filati certificati su richiesta. Qual è stata la motivazione dietro questa soluzione? L'interesse dei clienti sembra ancora maggiormente indirizzato verso i tessuti "tradizionali"?

M: Abbiamo deciso di perseguire questa strada perché lavoriamo con un ampio raggio di clienti in tutto il mondo. E quindi non tutti al momento sono alla ricerca di tessuti sostenibili o certificati. Dobbiamo poter offrire ai nostri clienti ciò che desiderano. Noi sicuramente grazie a questa opzione stimoliamo i clienti ad intraprendere la strada della sostenibilità, ma la scelta finale è sempre loro. 

 

Strategie per favorire la tracciabilità e trasparenza della supply chain

 

 

Cikis: Per ottenere una tracciabilità completa della filiera è necessario coinvolgere i propri fornitori e tracciare la filiera a monte. Noi siamo fortemente impegnati in questo ambito, tanto che abbiamo sviluppato un software proprietario, l’ESG Audit Tool, per analizzare e valutare i fornitori. Quali difficoltà possono sorgere nel tracciare la filiera a monte e Canclini come si state muovendo per affrontare tali difficoltà?

M: La catena del valore tessile è lunga ed articolata. A monte della catena, operazioni di coltivazione sono sentite ancora particolarmente distanti per il monitoraggio diretto e gestione integrata del dato. Questo anche perché ci sono diversi coltivatori che fanno riferimento ad un unico consorzio che effettua le prime operazioni sulla materia prima. Le principali difficoltà di tracciatura dell’intera filiera sono perciò legate alla trasparenza dei fornitori, che in alcuni casi antepongono la privacy alla tracciabilità (non forniscono i nomi dei loro fornitori per non darci una alternativa alla loro prestazione). Ci si affida perciò a certificati di origine, in grado di attestare il paese di provenienza della fibra. Sicuramente chi ha una certificazione è passato al vaglio dei vari enti certificatori e quindi per noi risulta attendibile, a prescindere dal conoscerne gli attori specifici. 

Cikis: Canclini ha stretto una partnership con Circular.fashion, un'organizzazione nata con l'obiettivo di garantire trasparenza e tracciabilità nei prodotti tessili. Attraverso questa collaborazione, Canclini ha sviluppato una gamma di tessuti rigenerati, analizzati e riconosciuti come sostenibili, adatti ad essere utilizzati come intreccio o componente tessile in progetti di economia circolare. Potreste spiegare in cosa consiste questa collaborazione e come mai avete deciso di entrare nel campo dell’economia circolare nonostante il riciclo dei tessuti, soprattutto quelli naturali, presenta diverse limitazioni?

M: La collaborazione comincia come progetto per supportare lo sviluppo di articoli di moda circolari, capaci quindi di essere trasformati a fine vita, senza comportare impatto all’ambiente. Il progetto si afferma sempre di più grazie all’evoluzione della piattaforma Cicular.fashion, affinata per certificare essa stessa i tessuti che espone in piattaforma per le caratteristiche di circolarità. Noi avevamo già nella nostra collezione questi tessuti rigenerati e riciclati. 

Cikis: Secondo le linee guida di Science-Based Targets, la scelta dei materiali insieme all'utilizzo di energia lungo la filiera rappresenta l'elemento più rilevante per ridurre le emissioni. Potreste descrivere le soluzioni che Canclini ha sviluppato in termini di energia rinnovabile?

M: L’azienda si affida ad energia rinnovabile da pannelli fotovoltaici e si avvicina gradualmente alla misurazione dell’impronta ambientale di organizzazione e prodotto. Da questo studio l’azienda si aspetta di comprendere quali opportunità di miglioramento possono essere esplorate ed affermate, per rendere l’azienda sempre più dipendente da fonti di energia rinnovabile, a scapito di fonti di energia tradizionali.

In questo periodo l’azienda sta completando l’acquisto del suo primo veicolo sostenibile, completamente elettrico con installazione di colonnine per la ricarica, per permettere a visitatori e dipendenti di ricaricare veicoli ed altri piccoli e grandi mezzi di trasporto elettrici, all’occorrenza. La mobilità sostenibile è certamente un orientamento di impresa, alla quale si guarda con convinzione e desiderio, per favorire un apporto minore di CO2 all’ambiente.

Cikis: Infine, cosa consigliereste alle aziende che stanno per intraprendere il loro percorso di sostenibilità? E, per quanto riguarda Canclini, quali sono i vostri prossimi obiettivi per assicurare che la sostenibilità diventi un elemento ancor più identitario dell'azienda?

M: Investire su fonti di energia rinnovabile, materia prima naturale certificata, processi produttivi all’avanguardia e tecnologia d’eccellenza al supporto di trasparenza e tracciabilità di materia prima, semilavorati e prodotto finito, sono ingredienti fondamentali per la sostenibilità ed il risalto dell’impresa.

La sostenibilità ambientale e sociale di impresa diventa un nuovo elemento competitivo, considerato da clienti e consumatore finale e per questo, ma non solo, da presidiare attentamente dalle imprese. Dare valore al capitale umano, proteggere l’artigianato e saper fare italiano, salvaguardare l’ambiente e gestire in maniera responsabile l’attività di business, sono obiettivi aziendali certi, di investimento attento. 

Noi invece vogliamo proseguire e ampliare lo studio della PEF. Vogliamo inoltre concentrarci su approvvigionamenti mirati in funzione sia ecologica che etica. La  transizione da cotone standard a biologico è il passo naturale che si sta portando avanti, l’obiettivo di eccellenza sarebbe l'agricoltura rigenerativa, ma è ad uno stadio troppo seminale per essere presa in considerazione oggi.

 

Conclusioni

 

La trasformazione verso pratiche sostenibili non solo risponde alle aspettative dei consumatori, ma si presenta come una leva strategica per la competitività aziendale. 

Investire in energie rinnovabili, valutare attentamente le materie prime, e adottare soluzioni innovative per ridurre le emissioni sono passi essenziali per un settore tessile che abbraccia la sostenibilità come parte integrante della sua identità e del suo successo futuro.

 

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di Francesca Poratelli
2024/01/15


Intervista a Canclini: Strategia di sostenibilità


Francesca Poratelli
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Dopo un’esperienza lavorativa in Yamamay ha deciso di specializzarsi nel campo della sostenibilità. Si è occupata di assessment di sostenibilità ambientale e sociale per aziende che spaziano dall’abbigliamento outdoor al merchandising tessile.

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