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Intervista a Cosetex: innovazione e sostenibilità nella produzione della seta

La seta rappresenta soltanto lo 0,17% della produzione mondiale di fibre, ed è considerato uno dei tessuti più pregiati e lussuosi per abbigliamento, biancheria da letto o tappezzeria.

 

La seta è una fibra naturale dalle molteplici qualità sia estetiche che tecniche, come morbidezza, lucentezza e resistenza, ma anche termoregolazione. Tuttavia, le fasi di sericoltura e produzione di seta possono comportare problematiche a livello ambientale ed etico.

 

Per ridurre l'impatto ambientale della produzione di seta e valorizzare gli scarti di produzione di questo tessuto, l'azienda Cosetex ha sviluppato il programma Re#Value, che mira a valorizzare le qualità intrinseche della fibra di seta attraverso la creazione di imbottiture con fibre di seta riciclata unite a fibre di seta vergine, sostenendo così un approccio di eco-design e ri-valorizzazione degli scarti di produzione.

In che modo si possono valorizzare gli scarti di seta pre e post-consumo e quali sono gli sviluppi futuri di questo processo?

Ne abbiamo parlato con Silvio Mandelli, CEO di Cosetex.

Ascolta l'intervista

Cikis: Cosetex è un'azienda con oltre 100 anni di esperienza nel settore della seta. Potrebbe descriverci come è nata l’azienda e perché avete deciso di concentrarvi sulla lavorazione delle fibre discontinue di seta?

S: La nostra storia ha origini lontane, abbiamo recentemente trovato dei documenti di nostro nonno datati 1890 riguardanti l'inventario di un magazzino per i famigerati "cascami" di seta.

L'attività iniziò con la raccolta di sottoprodotti della filanda, ovvero i cascami di seta, che derivano dalle lavorazioni della seta, sia per la creazione del filo continuo che per ulteriori filiere e lavorazioni.

La seta discontinua, così chiamata perché non ha una continuità di fibra, ma una serie di fibre poste l'una vicino all'altra per ottenere un nastro parallelizzato (o più o meno parallelizzato) in 100% seta, divenne il nostro prodotto principale. Ci siamo consolidati come fornitori per tutti i gruppi che utilizzano la seta discontinua per la produzione di filati in 100% seta oppure in mischia con altre fibre nobili, come il cashmere e la lana.

Negli anni 2000 abbiamo deciso di allargare la nostra attività anche al mercato internazionale e negli ultimi dieci anni ci siamo impegnati a massimizzare il potenziale della seta non solo nel settore tessile, ma anche in altri ambiti innovativi.

Cikis: Qual è la differenza tra la lavorazione della seta in fibre continue e quella in fibre discontinue, e quali sono i pro e i contro di queste due lavorazioni? 

S: Il bozzolo rappresenta il punto di partenza del processo di produzione della seta. Dal bozzolo viene estratto il filo continuo di seta, ovvero la bava prodotta da un lepidottero che costruisce una piccola casa attorno a sé per completare la sua trasformazione da larva a farfalla.

Il filo continuo di seta viene poi tirato dal bozzolo finché non si spezza a causa di problemi tecnologici o a specifiche condizioni del bozzolo. A partire da quel momento, il filo non è più economicamente o tecnicamente recuperabile, ma il bozzolo contiene ancora una grossa percentuale di fibra al suo interno. A questo punto, si passa alla produzione di fibre discontinue di seta: il bozzolo viene lavorato, macerato e immerso in grandi vasche d'acqua per far sciogliere la fibra e ottenere una fibra grezza. Da qui inizia una serie di lavorazioni che includono la cardatura e la pettinatura, per arrivare alla creazione di nastri pettinati e parallelizzati di seta, che costituiscono la materia prima per la produzione di altri fili.

I due principali prodotti della seta sono il filo continuo, che rappresenta il mercato principale, e il filo discontinuo, che offre una vasta gamma di sfaccettature e di materiali alternativi.

Caratteristiche e vantaggi del processo di riciclo della seta

 

Cikis: A proposito di innovazioni nell’ambito della seta, Cosetex ha sviluppato il brevetto T.Silk, ovvero un’imbottitura al 100% seta, utilizzata sia per l’abbigliamento indoor che outdoor. Può parlarci di questo brevetto? Inoltre, potrebbe spiegare come funziona il processo di recupero della seta attraverso il programma Re#Value, in cui vengono utilizzate fibre di seta provenienti dagli scarti di produzione per produrre le imbottiture?

S: Durante la nostra ricerca su campi non strettamente legati alla produzione tessile del filo di seta, abbiamo studiato questa fibra in relazione all'imbottitura. Abbiamo scoperto che le sue caratteristiche e i livelli di prestazione sono altissimi per quanto riguarda la conservazione del calore, la traspirabilità e la capacità di regolare naturalmente la temperatura di qualsiasi prodotto che contenga imbottiture in seta. Questa scoperta ci ha portato alla creazione del brevetto T.Silk, che è stato riconosciuto dall'Ufficio Brevetti italiano ed europeo per un utilizzo diffuso nell'abbigliamento indoor e outdoor, nell'accessoristica, nell'home design e, in particolare, nel settore del sistema letto. Abbiamo prodotto anche dei prodotti finiti come piumoni, cuscini e coprimaterassi, imbottiti al 100% di seta.

All’interno di questo progetto si è inserito Re#Value, che è un programma di ricerca e innovazione per il recupero e la  valorizzazione della seta. Il processo è semplice ma allo stesso tempo complesso. Valutiamo i prodotti che riceviamo, analizziamo le caratteristiche delle fibre, le trasformiamo in base alla qualità del materiale di partenza e le trattiamo in modo naturale finchè c’è la possibilità di ridurre il problema dell’ antistaticità della seta, in quanto si tratta di una fibra che accumula molta elettricità statica causando dei problemi di produzione. In seguito, con una tecnologia ibrida tra cardatura e tecnologia non-woven (tecnologia senza filatura), creiamo un prodotto finale che viene plasmato sulla base delle richieste dei clienti e del mercato di riferimento.

Cikis: Qual è la vostra esperienza riguardo alla qualità della fibra ottenuta da questo processo?

S: Nel campo della seta preferiamo non utilizzare il termine "riciclo", tuttavia, in base alle richieste specifiche dei clienti, potremmo doverlo utilizzare comunque.

Infatti, nel caso della seta, il riciclo di fibre pre-consumo non causa alcun impoverimento della fibra naturale, a differenza di quanto accade per i materiali sintetici. Le caratteristiche della seta tradizionale vengono mantenute, senza alcun compromesso sulla qualità. L'unico aspetto da considerare è  che la fibra è già stata lavorata e quindi è "stressata", ovvero ha subito le lavorazioni precedenti o gli effetti climatici, ma rimangono intatte le sue eccezionali proprietà di termoregolazione, resistenza, densità, flessibilità e capacità di assorbire più di un terzo del suo peso in umidità.

L'unione di fibre discontinue di seta con quelle derivanti da scarti di fibre pre-consumo, non svilisce assolutamente il prodotto finale, ma anzi lo valorizza, sia dal punto di vista estetico che dal valore effettivo del prodotto stesso.

Cikis: La seta può essere riciclata più volte? Dopo aver subito il processo di riutilizzo, può essere sottoposta nuovamente a questo tipo di trattamento?

S: Sì, certo. Tuttavia, quando si tratta di riutilizzare la seta, è importante tenere conto delle lavorazioni e delle colorazioni a cui è stata sottoposta in precedenza. 

Sebbene in generale la seta possa essere riutilizzata, la nostra visione di Re#Value per la sostenibilità della seta và oltre il semplice riutilizzo. Non solo vogliamo utilizzare le fibre provenienti da altri prodotti, ma vogliamo anche assicurarci che il prodotto finale sia sostenibile e riciclabile in futuro. 

Ecco perché abbiamo scelto di concentrarci esclusivamente sulla seta al 100%. L'aggiunta di altre fibre creerebbe un prodotto finale che potrebbe non essere più separabile, rendendolo non riciclabile. Pertanto, la nostra visione è quella di utilizzare la seta al 100% nelle sue varie forme, anche se questa fibra può essere difficile da lavorare.

Sviluppi futuri per la valorizzazione della seta discontinua

 

Cikis: Considerando tutti i vari aspetti del design for recyclability, che suggerimenti daresti alle aziende per progettare prodotti che possono essere rimessi in circolo più facilmente?

S: In un ambito vasto e diversificato come quello del design per la riciclabilità, è difficile fornire consigli specifici. Tuttavia, riteniamo che ciò che conta maggiormente sia avere una visione chiara e valorizzare il prodotto, specialmente se si tratta di una fibra di alta qualità come la seta. La nostra visione si concentra sulla valorizzazione, la quale richiede una conoscenza approfondita del materiale e uno studio a lungo termine per garantire la sua sostenibilità futura.

Ad esempio, abbiamo creato prodotti per il sistema letto in 100% seta di alta qualità, che presumibilmente dureranno per oltre 20 anni e che saranno in grado di essere riutilizzati poiché gli elementi interni sono ben definiti e possono essere facilmente separati senza problemi.

Cikis: La quota di mercato della seta proveniente da questo tipo di lavorazioni è molto bassa. Quale è stata la risposta del mercato alle innovazioni introdotte e quali sono le prospettive future per questo settore?

S: Il mercato della seta è considerato di nicchia, rappresentando solo lo 0,2% circa della produzione tessile globale, pari a circa 173.000 tonnellate su un totale di 110 milioni di tonnellate nel 2021. Tuttavia, le prospettive per questa fibra sono entusiasmanti, grazie alle sue caratteristiche uniche come la presenza di proteine naturali, la fibroina e la sericina, che la rendono curativa per la pelle umana. La seta ha anche grandi potenzialità in altri settori come la cosmetica e l'alimentazione. La sfida per piccole realtà come la nostra è valorizzare e comunicare efficacemente le caratteristiche uniche della fibra.

Cikis: Avete progetti futuri in cantiere per il futuro?

S: Abbiamo condotto ricerche sull'utilizzo della seta come materiale per il packaging e, attualmente, ci stiamo concentrando sulla produzione di pannelli monoassorbenti al 100% in seta per l'arredamento,esplorando così le molteplici potenzialità della seta in un'ottica a 360 gradi. Ci siamo inoltre impegnati in settori diversi dal tessile per soddisfare richieste particolari, senza mai incontrare difficoltà nel farlo. Tuttavia, riconosciamo che ci sono ancora sfide da affrontare, come l'industrializzazione e la scalabilità, nonché il prezzo in alcuni settori. Ci impegniamo a mantenere una visione a lungo termine e a rimanere sempre all'interno del mercato delle fibre naturali.

Conclusioni

 

Per ridurre l’impatto ambientale derivante dalla produzione delle fibre naturali e promuovere processi di economia circolare, è importante sfruttare ogni caratteristica che queste fibre hanno da offrire, come nel caso dell’utilizzo dei cascami di seta per la produzione di filato discontinuo di seta. 

 

Inoltre, la valorizzazione degli scarti di produzione della seta attraverso un processo di rimessa in circolo dei prodotti pre e post consumo, permette di beneficiare delle qualità intrinseche della seta, come la termoregolazione e l’isolamento, anche in altri settori.

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Francesca Poratelli
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Dopo un’esperienza lavorativa in Yamamay ha deciso di specializzarsi nel campo della sostenibilità. Si è occupata di assessment di sostenibilità ambientale e sociale per aziende che spaziano dall’abbigliamento outdoor al merchandising tessile.

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