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Intervista a Iceep: come guidare i brand di moda nella transizione verso l’economia circolare

Secondo Fashion on Climate di McKinsey & Company, per raggiungere gli obiettivi climatici globali, entro il 2030 dovremo vivere in un mondo dove 1 capo di abbigliamento ogni 5 è venduto attraverso modelli di business circolari.

Per le industrie della moda, adottare un modello di business circolare è fondamentale per affrontare le sfide ambientali. L'integrazione di pratiche come la rivendita, la riparazione e il riciclo, permette alle aziende di mitigare significativamente l'impatto ambientale dei loro prodotti. 

Le nuove tecnologie digitali rivestono un ruolo cruciale nella transizione verso un'economia circolare, poiché offrono ai brand di moda l'opportunità di monitorare le tendenze di acquisto dei consumatori e spingono le aziende a sperimentare nuovi modelli di business.

Ma com'è possibile gestire la logistica dovuta l’adozione di modelli di business circolare e in che modo i nuovi sistemi digitali possono sostenere le aziende nell'adozione di pratiche circolari?

Ne abbiamo parlato con Petros Timotheou, founder di Iceep, un'azienda che fornisce soluzioni di take-back ai brand di moda e lifestyle per sostenere il loro percorso di transizione verso l'economia circolare.

Ascolta l'intervista

Il business model di Iceep: tra programmi di take-back e digitalizzazione delle informazioni

 

Cikis: Iceep offre soluzioni a marchi di moda e lifestyle che desiderano implementare pratiche di economia circolare per gestire la fine della vita dei prodotti. Puoi spiegare come funziona il modello di business di Iceep e come ti è venuta l'idea di investire nell'economia circolare?

P: Il nostro modello di business si concentra sulla semplificazione della circolarità per i brand. L'industria europea e i brand stanno sempre più orientando le proprie strategie in questa direzione perché riconoscono che si tratta di un argomento complesso.

Per raggiungere questo obiettivo, promuoviamo l'uso di prodotti riciclabili attraverso i sistemi di take-back e il mercato dell'usato. La nostra principale iniziativa consiste nella digitalizzazione di questo processo, integrando una catena di approvvigionamento diversificata alle infrastrutture già esistenti.

Al momento, offriamo strumenti digitali che implementiamo direttamente nei siti di e-commerce e nei sistemi di gestione del magazzino dei brand. Questi strumenti consentono ai brand di recuperare i prodotti dai clienti sul mercato e riportarli nel magazzino. Successivamente, i prodotti possono essere indirizzati verso programmi di riciclo o verso il mercato dell'usato, a seconda delle esigenze del marchio.

Personalmente, ho un'esperienza decennale nell'innovazione dei sistemi di gestione dei rifiuti. Nel corso degli anni, ho notato tre fasi principali nella gestione dei rifiuti: smaltimento in discarica, recupero energetico e una crescente enfasi sul riciclo. L'obiettivo finale è promuovere un'economia sempre più circolare, un obiettivo che l'Europa sta attivamente perseguendo al momento.

La nostra attività, che si focalizza sulla digitalizzazione dei flussi di materiali, mira a semplificare il movimento dei prodotti verso i programmi di riciclo appropriati, contribuendo in modo più efficiente alla promozione della circolarità.

Cikis: Come determinate la destinazione finale dei prodotti, che siano da riutilizzare, riparare o riciclare, tramite il vostro programma di take-back e le tecnologie digitali? Inoltre, come si avvicina la vostra azienda ai brand caratterizzati da diversi livelli di pratiche legate all'economia circolare e come determina la soluzione più adatta per ciascun cliente?

P: È importante comprendere la situazione attuale dell'economia circolare. Negli ultimi anni, i grandi brand hanno fatto notevoli progressi nell'adozione dell'economia circolare. Tuttavia, uno dei principali problemi è considerare l'economia circolare come una soluzione miracolosa che risolverà tutti i problemi in una sola volta. La nostra azienda, Iceep, semplifica e supporta i brand nel percorso verso la circolarità.

Il nostro approccio si basa sulla raccolta dei prodotti restituiti e sulla raccolta di dati, che sono fondamentali per prendere decisioni mirate. Molti brand non sono consapevoli delle condizioni dei prodotti restituiti e del loro potenziale nel mercato dell'usato, rendendo difficile determinare la migliore destinazione per tali prodotti. Con Iceep, consentiamo il ritiro dei prodotti e, utilizzando i dati raccolti, identifichiamo il programma appropriato per ciascuna categoria di prodotto.

Molti brand ancora utilizzano metodi tradizionali per il ritiro dei prodotti, come le box per la raccolta di abbigliamento posizionate nei negozi, che non permettono la raccolta e l'analisi dei dati. Pertanto, la digitalizzazione del processo di reso dei prodotti è fondamentale per guidare le decisioni relative alla strategia di economia circolare dell'azienda.

Cikis: Questi concetti di economia circolare come si collegano alla normativa sulla Responsabilità Estesa del Produttore (EPR)?

P: Secondo me, attualmente il programma di riferimento più completo a livello globale per l'Extended Producer Responsibility (EPR) è quello della Svizzera per i rifiuti elettronici. Questo programma rappresenta un modello funzionante che potrebbe essere adottato anche nell'industria tessile. È importante comprendere che un marchio impegnato nella circolarità non solo si assume la responsabilità dei propri prodotti, ma crea anche nuove fonti di reddito e stabilisce una connessione preziosa con i propri clienti.

Per un brand, è essenziale essere presenti per i clienti sia durante l'acquisto che al momento del termine dell'uso del prodotto. Pertanto, limitarsi a pagare nel contesto di un programma EPR senza costruire una connessione con il cliente significa perdere un'importante opportunità commerciale che potrebbe valorizzare i dati personali dei clienti, come nel caso del programma EPR europeo.

È positivo che il programma europeo spinga l'industria in una direzione diversa, ma è auspicabile che non si limiti semplicemente a posizionare contenitori generici per i rifiuti tessili e a far pagare le aziende per partecipare a un programma ancora poco definito. Penso che dovrebbe essere prevista l'opzione, come avviene attualmente per l'elettronica in Svizzera, di consentire ai marchi di compensare il costo di partecipazione al programma mediante la creazione del proprio sistema di restituzione. Questo è il modo in cui un EPR che sostiene realmente l'economia circolare dovrebbe essere implementato.

Opportunità e ostacoli nell'adozione di modelli di business circolari 

 

Cikis: Come può un'azienda essere supportata affinché la crescita dell'economia circolare sia indipendente dalla crescita della produzione e come può questo flusso aumentare i ricavi?

P: Ci sono due modi per aumentare i ricavi. Il primo è attraverso il modello di vendita diretta al consumatore (D2C), che consente ai marchi di ridurre i costi e aumentare il margine su ogni articolo venduto integrando i resi nel proprio e-commerce. Ciò aumenta il valore a lungo termine del cliente per il marchio.

Il secondo modo è sfruttare i dati derivanti dai resi per comprendere il comportamento del consumatore e le preferenze di acquisto, consentendo al team di vendite e marketing di creare strategie più mirate. Inoltre, una volta che i prodotti vengono restituiti, è possibile controllare il processo di economia circolare creando partnership per il riciclo. In questo modo, i materiali restituiti possono essere venduti come risorse preziose a aziende specializzate nel riciclo, generando entrate nette per il marchio.

Un altra opzione per il brand è entrare nel mercato dell'usato, che offre notevoli opportunità di business considerando l'interesse della generazione Z per i prodotti di seconda mano. L'ingresso nel mercato dell’usato può avvenire attraverso partnership con piattaforme di terze parti o mediante la creazione di negozi temporanei o spazi online dedicati.

Cikis: I resi, la logistica e l'imballaggio hanno un impatto significativo sull'ambiente. Sulla base della tua esperienza, come possono essere affrontate con successo queste sfide per ridurre gli impatti correlati? Inoltre, quali sono i principali benefici dell'implementazione di nuovi modelli di business per l'economia circolare?

P: L'obiettivo principale di Iceep è affrontare con successo le sfide legate alla gestione dei resi. Per raggiungere questo obiettivo, ci impegniamo a ridurre al minimo la necessità di nuove infrastrutture logistiche e processi aggiuntivi nel servizio di reso.

Collaboriamo in stretta sinergia con i brand, sfruttando esclusivamente i loro servizi logistici già esistenti. Ad esempio, se un brand di moda dispone di un servizio di e-commerce per la consegna dei prodotti ai clienti, attraverso Iceep utilizziamo il servizio di e-commerce inverso per riportare i prodotti nel magazzino del brand.

Nella pratica, evitiamo di creare nuove infrastrutture logistiche o utilizzare servizi postali, a meno che ciò non sia richiesto dai clienti. Nel processo di reso per i marchi, quando i clienti effettuano un nuovo acquisto, noi consegniamo loro il nuovo prodotto e, contemporaneamente, ritiriamo i prodotti resi.

Cikis: Qual è di solito il processo per stabilire una partnership con un marchio da un punto di vista pratico e logistico? 

P: Innanzitutto, vengono definite le categorie di prodotti che il marchio desidera includere nel programma di take-back. Si valuta come integrare un plug-in all'interno dell'e-commerce del brand per agevolare le restituzioni da parte dei clienti. Successivamente, si esamina la logistica per verificare se il marchio collabora con un fornitore esterno di servizi logistici o gestisce autonomamente il proprio magazzino. Inoltre, si analizza come organizzare gli spazi di magazzino esistenti per supportare il servizio di reso.

Una volta stabilita la roadmap, si procede con l'integrazione delle componenti tecniche nell'e-commerce del brand. Ci sono due componenti principali: il plug-in per lo spazio di e-commerce, che consente ai clienti di restituire e scambiare i propri articoli, e il sistema di gestione del magazzino, che supporta gli articoli restituiti.

Il nostro ruolo principale è fornire al marchio un costante supporto nella ricerca di nuove soluzioni per la gestione del ciclo di vita dei prodotti e nell'aiutarlo a creare partnership per il riciclo e per i mercati di interesse.

Cikis: Quali sono i futuri sviluppi e le sfide che vedi per accelerare la transizione verso la sostenibilità attraverso la digitalizzazione di alcuni processi e la raccolta di dati per i clienti?

P: Le aziende devono comprendere l'importanza dell'utilizzo del sistema di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) per raccogliere dati preziosi dai resi dei prodotti. Questi dati consentono di creare un'interfaccia efficace tra consumatori e produttori attraverso lo spazio dell'e-commerce, al fine di agevolare il ritorno dei prodotti alle aziende.

Durante il processo di reso, è possibile ottenere informazioni preziose dai consumatori per identificare le condizioni degli articoli restituiti e indirizzarli verso i processi di gestione del fine vita più idonei, riducendo al minimo la necessità di classificazione. Tuttavia, l'EPR tradizionale, in cui tutti i tessuti vengono gettati insieme, rende difficile la classificazione intelligente e lo smaltimento corretto.

La soluzione consiste nella digitalizzazione del processo di reso utilizzando l'e-commerce delle aziende, consentendo una categorizzazione precisa dei resi in base al tipo di materiale, migliorando così l'efficienza del riciclo tessile e promuovendo un'economia circolare.

Conclusioni

 

L'adozione di modelli di business circolari e l'implementazione di tecnologie digitali innovative permettono alle aziende di ridurre l'impatto ambientale, accedendo contemporaneamente a nuovi mercati profittevoli.

Aziende come Iceep emergono come protagonisti fondamentali nel facilitare questa transizione, fornendo strumenti e servizi che semplificano la logistica del ritiro dei prodotti e aiutano i marchi a comprendere e sfruttare i vantaggi dell'economia circolare. Inoltre, i dati raccolti durante il processo di take-back dei prodotti possono fornire preziose informazioni sui comportamenti dei consumatori, consentendo alle aziende di sviluppare strategie di marketing più precise e personalizzate.

Così facendo, i marchi di moda saranno in grado di affrontare future sfide, come la normativa sulla Responsabilità Estesa del Produttore, sviluppando modelli circolari coerenti con il proprio business.

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Francesca Poratelli
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Dopo un’esperienza lavorativa in Yamamay ha deciso di specializzarsi nel campo della sostenibilità. Si è occupata di assessment di sostenibilità ambientale e sociale per aziende che spaziano dall’abbigliamento outdoor al merchandising tessile.

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