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Le misure e gli obiettivi previsti dalla EU Strategy for Sustainable and Circular Textiles

Il 30 marzo 2022 la Commissione Europea ha adottato la Sustainable Product Initiative, un pacchetto di proposte che include, tra le altre, una strategia dedicata al settore tessile: entro il 2030, tutti i prodotti tessili commercializzati nell'Unione Europea dovranno essere durevoli, riparabili, riciclabili, realizzati il più possibile con fibre riciclate, privi di sostanze pericolose e prodotti nel rispetto dei diritti sociali e dell'ambiente. Questo è l’obiettivo della nuova Strategia UE per i Tessuti Sostenibili e Circolari, che si colloca nell'ambito del Green Deal europeo e del Piano d'Azione per l'Economia Circolare, affrontando le problematiche connesse alla fast fashion, ai rifiuti tessili e alla distruzione dei tessuti invenduti.

Una simile ambiziosa visione è motivata dalla consapevolezza che il consumo europeo di tessuti si colloca al quarto posto per impatto ambientale e cambiamenti climatici causati, dopo i settori alimentare, immobiliare e dei trasporti. 

L’industria tessile, inoltre, è tra le prime tre attività economiche a fare il maggiore uso di acqua e terreno, nonché la quinta in termini di utilizzo di materie prime ed emissioni di gas serra.

Meno dell'1% dei rifiuti tessili viene riciclato in nuove fibre per abbigliamento e, su scala mondiale, l’equivalente di un camion di tessuti viene smaltito in discarica o incenerito ogni secondo. Nel frattempo, la produzione e il consumo di tessuti sono in costante espansione, poiché la produzione tessile globale è quasi raddoppiata tra il 2000 e il 2015, e si prevede un aumento del consumo di abbigliamento e calzature del 63% entro il 2030.

Tuttavia, il settore tessile e dell'abbigliamento impiega più di 1,5 milioni di cittadini europei e rappresenta una risorsa fondamentale per stimolare l'occupazione locale e le opportunità di business.

Quali misure prevede la nuova strategia?

 

All'interno della Strategia per Tessuti Sostenibili e Circolari, emerge un concetto di rilevanza e novità, vale a dire l’esplicita considerazione del modello di business della fast fashion come obsoleto e fuori moda. L’intento della Commissione è che i produttori tessili assumano la responsabilità dei loro prodotti lungo tutta la catena del valore, in un settore che deve caratterizzarsi come competitivo, innovativo e orientato verso una transizione sostenibile e digitale.

Le misure e le regolamentazioni specifiche elaborate nell’alveo della strategia avranno un impatto sui consumatori e sulle aziende sia in UE sia a livello globale e, tra queste, la proposta di regolamento sulla progettazione ecocompatibile di prodotti sostenibili (ESPR, Ecodesign for Sustainable Products Regulation) è sicuramente la colonna portante. La proposta definisce infatti specifiche di progettazione ecocompatibile per determinate categorie di prodotti, così da ottenere un marcato miglioramento della loro circolarità, della prestazione energetica e di altri aspetti legati alla sostenibilità ambientale. Per i prodotti tessili vengono fissati requisiti minimi obbligatori per l'inclusione di fibre riciclate, il che avrà probabilmente un impatto positivo sui consumatori, fornendo loro tessili più sostenibili e durevoli. Le aziende, dal canto loro, dovranno investire in nuove tecnologie e processi per soddisfare i requisiti di progettazione.

Sempre nell'ambito del Regolamento sull'Ecodesign per Prodotti Sostenibili, vengono stabilite misure tese a prevenire e porre fine alla distruzione dei beni di consumo invenduti. Le aziende dovranno pubblicamente divulgare il numero di prodotti scartati, le ragioni dei volumi scartati e le informazioni sul volume di prodotti destinati al riutilizzo, alla rifabbricazione, al riciclaggio, al recupero di energia e alle operazioni di smaltimento. Ciò condurrà a una maggiore trasparenza e responsabilità delle imprese riguardo alle loro pratiche di gestione dei rifiuti, nonché a un ripensamento delle strategie di produzione e gestione dell'inventario al fine di evitare la sovrapproduzione.

Tutti i prodotti disciplinati dall'ESPR saranno muniti poi di un passaporto digitale del prodotto che consentirà di contraddistinguerli e identificarli fornendo informazioni pertinenti sulla circolarità e la sostenibilità, come il consumo energetico, il contenuto riciclato, la presenza di sostanze pericolose, la durabilità e la possibilità di riparazione e riciclaggio. Il ricorso a questa soluzione digitale potrà aprire la strada anche alla condivisione volontaria di altre informazioni, non limitate ai requisiti contemplati dall'ESPR, e potrà aiutare diversi attori del settore: le aziende, nelle loro scelte strategiche lungo tutta la catena del valore; i consumatori, nella consapevolezza dei loro acquisti; le autorità nazionali e le organizzazioni che agiscono nell’interesse pubblico, nelle loro attività di contrasto e sorveglianza.

In parallelo all'elaborazione delle norme specifiche per prodotto, la Commissione lavorerà alla ridefinizione dei criteri specifici per prodotto nel quadro dell'Ecolabel UE, marchio che riconosce e certifica i prodotti con prestazioni ambientali d'eccellenza.

Tra gli altri obiettivi precipui cui mira la strategia vi sono ancora il contrasto del rilascio di microplastiche nell'ambiente nei processi di produzione dei tessuti sintetici, l’estensione della responsabilità del produttore per i tessili e il contrasto delle pratiche di greenwashing nella divulgazione dei claim di sostenibilità.

Le proposte contenute in questo pacchetto sono fondamentali per il Green Deal europeo, in quanto apporteranno un contributo significativo agli obiettivi ambientali e climatici dell'Unione Europea, in particolare al conseguimento della neutralità climatica entro il 2050 e al raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. Le aziende saranno incentivate su più fronti ad adottare modelli di business circolari e gli Stati membri a sostenere gli obiettivi della strategia.

L'armonizzazione delle norme a livello dell'UE eviterà la frammentazione del mercato interno ampliando il mercato dei prodotti sostenibili rendendoli l’opzione predominante, stimolerà investimenti in innovazione e comporterà una riduzione dei costi per le imprese attraverso l'ottimizzazione dell'uso delle risorse, tutto ciò purché si preservi il grado di ambizione della strategia e ai provvedimenti venga data attuazione tempestiva.

Cikis può aiutare le imprese a cogliere le opportunità emergenti da questa strategia, anticipando con buone pratiche ciò che a tendere sarà obbligatorio nel panorama giuridico europeo, nonché, di conseguenza, ad aumentare la competitività dell’impresa stessa sul mercato.

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Francesca Poratelli
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Dopo un’esperienza lavorativa in Yamamay ha deciso di specializzarsi nel campo della sostenibilità. Si è occupata di assessment di sostenibilità ambientale e sociale per aziende che spaziano dall’abbigliamento outdoor al merchandising tessile.

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