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Produzione, benefici e limiti delle fibre di canapa: la guida di Textile Exchange

Negli ultimi anni, si è osservato un notevole incremento dell'interesse verso le fibre naturali alternative rispetto a quelle tradizionali. Tra queste, spicca la canapa, che sta guadagnando spazio nell'industria della moda grazie alla sua legalizzazione in vari paesi del mondo e alle sue caratteristiche peculiari, quali la rapida crescita, la resistenza agli insetti e le proprietà benefiche per il terreno.

 

Infatti, si prevede che entro il 2028 il mercato globale dell'abbigliamento in canapa raggiungerà i 10,1 miliardi di dollari, registrando una crescita annua composta (CAGR) del 26,0% durante il periodo di previsione.

 

Tuttavia, con l'aumento dell'interesse e dello sviluppo in questo settore, emergono diverse questioni ambientali che richiedono di essere affrontate.

 

Per fare chiarezza sugli aspetti positivi e sulle sfide di questa nuova fibra, Textile Exchange ha pubblicato nel luglio 2023 un rapporto intitolato Growing Hemp for the Future, con l'obiettivo di analizzare il livello di produzione di questa nuova materia prima naturale e i relativi vantaggi e ostacoli.

 

 

Origini e produzione della fibra di canapa

 

La canapa industriale (Cannabis sativa L., Cannabaceae) è una coltura erbacea versatile utilizzata per ottenere fibre, alimenti e per finalità terapeutiche. La coltivazione della canapa ha origini antiche, risalendo alla Cina intorno al 2700 a.C., per poi diffondersi in tutta l'Asia e raggiungere l'Europa 2000–2200 anni fa.

 

Si tratta di una pianta unica che ha dato origine a mercati per una vasta gamma di prodotti, tra cui tessuti, abbigliamento, corde, arredamenti per la casa, oli industriali, cosmetici, alimenti e farmaci. Gli usi e i prodotti derivati dalla canapa sono così diversificati che a livello globale potrebbe intersecare più mercati e settori industriali rispetto a qualsiasi altra coltura.

 

Oggi, la canapa è ampiamente impiegata nell'industria tessile per una vasta gamma di prodotti grazie alle sue qualità. Le fibre di canapa sono più resistenti rispetto al cotone, durevoli, antimicrobiche e resistenti ai raggi UV. Inoltre, sono naturalmente resistenti a muffe e funghi, si tingono facilmente, si ammorbidiscono dopo ogni lavaggio senza subire degradazioni e permettono la traspirazione.

 

Tuttavia, a causa della loro consistenza leggermente ruvida, nell'abbigliamento è preferibile mescolarle con fibre più morbide, come il cotone, la seta o la lana.

 

 

Growing Hemp for the Future: la nuova guida sulla canapa come fibra tessile di Textile Exchange 

 

Nel luglio del 2023, Textile Exchange ha pubblicato la guida Growing Hemp for the Future, un'analisi della produzione mondiale di canapa come fibra tessile, che identifica i vantaggi e le sfide legati alla produzione di fibre di canapa, fornendo raccomandazioni per orientare i programmi di produzione di fibre di canapa verso un futuro positivo.

 

Secondo Textile Exchange, divieti e restrizioni hanno costituito un ostacolo significativo per la ricerca sulle varietà idonee e sulle pratiche di produzione della canapa, così come per lo sviluppo di macchinari e le fasi di lavorazione più raffinate. Di conseguenza, gran parte della ricerca e dello sviluppo è stata effettuata solo negli ultimi anni.

 

Ma quali sono, secondo Textile Exchange, i vantaggi e i limiti di questa fibra?

 

 

Limiti e benefici dell'utilizzo della canapa per i tessuti

 

Textile Exchange individua tra i benefici della produzione di fibra di canapa i seguenti aspetti:

 

  • Richiede una bassa manutenzione e poco uso di pesticidi: grazie alla sua crescita vigorosa, capacità di ombreggiamento e resistenza alle malattie, la canapa può essere coltivata senza l'uso di pesticidi - soprattutto quelli sintetici - in molti Paesi. Inoltre, data la limitata necessità di input, la canapa è una coltura ideale per l'agricoltura biologica.
  • Favorisce la biodiversità: la canapa è considerata superiore a numerose altre colture annuali in termini di limitazione dei danni alla biodiversità, sebbene non possa essere paragonata alle colture perenni o alle colture annuali invernali di foraggio, spesso composte da varie specie. Nonostante ciò, poiché la canapa è coltivata diffusamente con un uso limitato o nullo di pesticidi sintetici, l'impiego di tali sostanze durante la produzione non costituisce un rischio diffuso per la biodiversità. Inoltre, dato che la canapa è impollinata dal vento, le piante producono grandi quantità di polline che attraggono le api.
  • Migliora la salute del suolo: le radici estese e profonde della canapa penetrano in profondità nel terreno, fornendo aerazione e contemporaneamente contribuendo alla formazione di aggregati del suolo, prevenendo così l'erosione del terreno. La canapa è inoltre efficace nella fitodepurazione dei metalli pesanti, delle sostanze chimiche e delle radiazioni presenti nel suolo. È stata impiegata per estrarre metalli pesanti, diossina, pesticidi, materiali radioattivi e altre sostanze nocive dal terreno inquinato, dopo la coltivazione di questa pianta su terreni degradati.
  • Apporta benefici agli agricoltori e alle comunità locali: la canapa, essendo una pianta multiuso, consente agli agricoltori di ottenere diversi prodotti da un'unica coltura, contribuendo alla diversificazione delle attività agricole e alla mitigazione dei rischi associati a mercato, parassiti e condizioni climatiche. Inoltre, può generare opportunità di lavoro equo quando gestita in modo appropriato. Le comunità locali traggono vantaggio dalla sua coltivazione, con impatti positivi sulla fornitura idrica, biodiversità e salute del suolo. Tuttavia, l'entità dei benefici dipende dalle normative locali, dalla domanda di mercato, dall'infrastruttura e dal coinvolgimento della comunità.

 

Tra i limiti, invece, possiamo individuare diversi rischi associati all’incremento della produzione mondiale di canapa, tra cui:

 

  • Elevate esigenze di fertilizzazione: le dosi raccomandate di azoto, in particolare, per la coltivazione di canapa a fini tessili possono superare significativamente quelle consigliate per colture simili come il cotone o la soia. Questo può comportare un uso eccessivo di azoto, con il conseguente rilascio di azoto residuo nell'ambiente, contribuendo alle emissioni di gas serra. L'adozione di pratiche di fertilizzazione sostenibile risulta quindi cruciale per evitare impatti negativi sull'ecosistema.
  • Aumento delle emissioni di gas serra: le emissioni di gas serra potrebbero incrementare con l'aumento della meccanizzazione. Con il proseguire dell'industrializzazione e della meccanizzazione dell'agricoltura nei paesi produttori di canapa, si potrebbe assistere a un maggiore impiego di macchinari per la raccolta e la lavorazione, i quali richiedono un'elevata quantità di energia. Queste apparecchiature, per la maggior parte alimentate da combustibili fossili, potrebbero contribuire ad un aumento delle emissioni di gas serra.
  • Aumento dell'uso di pesticidi sintetici: sebbene attualmente pochi pesticidi sintetici siano consentiti per l'uso sulla canapa, alcuni Paesi stanno iniziando a registrare pesticidi definiti “altamente pericolosi” per la produzione di canapa.

 

 

 

Regolamentazioni e standard esistenti per le fibre di canapa

 

La produzione di canapa non è ancora legalmente consentita in tutto il mondo, ma molti paesi stanno progressivamente legalizzando questa pratica. Ad esempio, solo nel 1990 la Francia ha specificamente autorizzato la coltivazione, l'importazione, l'esportazione e l'uso della canapa, purché fossero utilizzate solo le fibre e i semi della pianta, mentre i fiori e le foglie sono stati vietati per la vendita al dettaglio fino alla fine del 2022.

 

Per quanto concerne l'uso di pesticidi, invece, a partire da aprile 2023, in diversi paesi vengono principalmente consentiti pesticidi biologici per l'uso sulla canapa, come negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Cina, uno dei principali produttori di fibra di canapa al mondo.

 

Tuttavia, alcuni paesi, tra cui i leader nella produzione di fibra di canapa come la Francia e i Paesi Bassi, permettono l'uso di diversi pesticidi convenzionali sulla canapa da fibra, compresi alcuni considerati “altamente pericolosi".

 

Esistono diversi programmi promossi da Textile Exchange che i produttori di canapa possono adottare per regolamentare l’uso di pesticidi e fertilizzanti nella produzione. Tali programmi includono il Regenerative Organic Certified, il Preferred by Nature Framework e il sistema di certificazione ISCC

 

Questi programmi affrontano componenti chiave della strategia Climate+ di Textile Exchange, come l'uso di pesticidi e fertilizzanti, l'irrigazione e l'utilizzo dell'acqua, la mitigazione dei gas serra, la salute del suolo, la biodiversità e il cambiamento d'uso del suolo, oltre ai diritti umani.

 

 

Conclusioni 

 

L'utilizzo della canapa nell'industria tessile è in costante aumento grazie al suo potenziale nel promuovere la salute del suolo e sostenere la biodiversità, beneficiando inoltre dell'esiguo apporto necessario per la sua coltivazione.

 

Tuttavia, questi benefici potrebbero essere compromessi se la coltivazione della canapa si espande senza le dovute precauzioni e senza adottare gli schemi di riferimento adeguati.

 

Per questo, Textile Exchange ha fornito una guida sulla produzione di questa fibra, sottolineando l'importanza di monitorare con precisione la produzione e promuovere pratiche sostenibili.

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Francesca Poratelli
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Dopo un’esperienza lavorativa in Yamamay ha deciso di specializzarsi nel campo della sostenibilità. Si è occupata di assessment di sostenibilità ambientale e sociale per aziende che spaziano dall’abbigliamento outdoor al merchandising tessile.

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