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di Claudio Ventura
2023/07/11


Social Life Cycle Assessment: di cosa si tratta?


Social Life Cycle Assessment: di cosa si tratta?

L'industria tessile, dell'abbigliamento, della pelle e delle calzature è caratterizzata da complesse catene di approvvigionamento a livello globale. Queste caratteristiche, tipiche della supply chain del settore moda, espongono le aziende e i brand a significative problematiche sociali che possono emergere lungo l'intera filiera.

Sono molteplici, infatti, le criticità sociali nel settore:

  • Salari sotto il livello di sussistenza: in Bangladesh, il salario minimo legale di 1.500 taka rappresenta solo ⅙ rispetto ai 7.710-10.200 necessari per un'esistenza dignitosa
  • Questioni di genere: il 76% delle lavoratrici in Bangladesh riporta di essere vittima di violenza fisica e verbale da parte dei supervisori
  • Lavori forzati e lavoro minorile: circa 2 milioni di mussulmani Uiguri sono costretti ai lavori forzati nei campi di rieducazione nello Xinjiang, secondo una denuncia della BBC nel marzo 2021

Per queste ragioni, è sempre più importante per le aziende del settore tessile e moda monitorare le criticità sociali che spesso si verificano lungo la filiera.

A questo proposito, il Social Life Cycle Assessment (S-LCA) rappresenta un metodo che può essere utilizzato per valutare gli aspetti sociali e sociologici dei prodotti, i loro impatti positivi e negativi reali e potenziali lungo l’intero ciclo di vita.

Le Guidelines for Social Life cycle Assessment of Products: quali sono le fasi di una valutazione S-LCA?

 

Le Linee guida dell'UNEP, note come le “Guidelines for Social Life cycle Assessment of Products”, forniscono gli elementi chiave da considerare nella valutazione degli aspetti sociali dei prodotti considerando il loro intero ciclo di vita, ovvero l'estrazione e la lavorazione delle materie prime, la produzione, la distribuzione, l'uso, il riutilizzo, la manutenzione, il riciclo e lo smaltimento finale.

Secondo tali linee guida, la valutazione del ciclo di vita sociale e socioeconomica (S-LCA) può essere applicato sia autonomamente che in combinazione con uno studio tradizionale di Life Cycle Assessment, che valuta esclusivamente gli impatti ambientali di un prodotto, di un processo o di un servizio.

La metodologia S-LCA considera tutti quegli aspetti sociali e socio economici che possono influire direttamente, in modo positivo o negativo, sugli stakeholder durante il ciclo di vita di un prodotto.  Tuttavia, non ha l'obiettivo né la pretesa di fornire informazioni sulla questione se un prodotto debba essere realizzato o meno, ma offre elementi di riflessione per eventuali decisioni di questo tipo.

Le fasi per condurre una valutazione S-LCA sono le seguenti:

  • Definizione dell’obiettivo e del campo di applicazione: in questa fase è fondamentale elencare le motivazioni alla base dello studio, l'oggetto della valutazione, i destinatari delle informazioni finali e se i risultati saranno resi pubblici. Inoltre, è importante definire l’ampiezza e la profondità dello studio, ovvero i confini di sistema, nonché la qualità dei dati (specifici per i siti produttivi o generici), le categorie e le sottocategorie di stakeholder da coinvolgere, i tipi di impatto da considerare e l’unità funzionale.
  • Analisi dell’inventario: in questa seconda fase i dati sono raccolti, validati e correlati rispetto all’unità funzionale di riferimento. In questa fase si effettua anche una valutazione generale sugli hotspot del sistema, ovvero dei problemi sociali nell'area (paese, regione) da cui proviene il maggior contributo al ciclo di vita del prodotto
  • Valutazione dell'impatto del ciclo di vita: a differenza della metodologia LCA, nel caso di uno studio S-LCA è possibile scegliere tra 2 diversi approcci: Reference Scale Approach (Valutazione del sistema di prodotto in termini di performance sociale o rischio sociale) e Impact Pathway Approach (Valutazione delle conseguenze derivanti dal sistema di prodotto, con particolare attenzione ai potenziali impatti sociali). Premesso ciò, il terzo step è generalmente caratterizzato da 3 sottofasi: 
    • Selezione delle categorie di impatto, dei metodi e dei modelli di caratterizzazione: nella prima sottofase si identificano le categorie di stakeholder (ad esempio lavoratori, comunità locale, ecc)  a cui sono correlate le categorie di impatto, ossia i temi sociali di più ampio spettro (ad esempio i diritti umani) e le relative sottocategorie di impatto (es. Pari opportunità).
    • Collegamento dei dati dell'inventario a specifiche sottocategorie e categorie di impatto (classificazione): nella fase di classificazione, i risultati dell'Inventario vengono assegnati a una specifica Categoria di Stakeholder e/o Categoria di Impatto
    • Determinazione e/o calcolo dei risultati degli indicatori delle sottocategorie (caratterizzazione): nella fase di caratterizzazione, utilizzando fattori di conversione, i diversi valori dell'inventario vengono convertiti in valori comuni, permettendo di quantificare gli impatti sociali.
  • Interpretazione dei risultati: è la fase finale di una S-LCA, in cui vengono riesaminate tutte le fasi precedenti. Una volta completato il processo iterativo dello studio, i risultati della fase di S-LCIA vengono esaminati e discussi in modo approfondito. Questa discussione costituisce la base per trarre conclusioni, formulare raccomandazioni e prendere decisioni in linea con l'obiettivo e il campo di applicazione dello studio. Si tratta di una fase fondamentale di uno studio S-LCA, poiché influisce sulla capacità di comprendere i risultati finali e le possibilità di miglioramento da parte dei destinatari diretti e degli altri stakeholder coinvolti nello studio.

I principi per la comunicazione degli impatti sociali

 

Secondo le Guidelines for Social Life Cycle Assessment of Product and Organizations, una dichiarazione da parte di un’organizzazione relativa agli impatti sociali deve essere:

  • Affidabile: accurata, scientificamente solida e coerente, e basata su dati e ipotesi comprovate. Ottenere la verifica da parte terza non è un requisito obbligatorio, ma è considerata l’opzione più affidabile
  • Rilevante: in quanto riprende i principali hotspot del sistema studiato, ovvero gli impatti sociali principali rilevati durante l’analisi
  • Chiara: esplicita e di facile comprensione
  • Trasparente: non fuorviante e caratterizzata da una trasparenza sulla metodologia adottata, sull’origine dei dati utilizza, sugli stakeholder coinvolti, ecc
  • Accessibile: in quanto deve essere facilmente fruibile da parte di chi ha bisogno di consultarla.

Benefici e limiti della metodologia S-LCA

 

La S-LCA fornisce informazioni sugli aspetti sociali e socioeconomici per supportare il processo decisionale, al fine di migliorare la performance sociale di un'organizzazione e, di conseguenza, il benessere degli stakeholder.

Inoltre, la S-LCA si distingue da altre metodologie di calcolo dal momento che consente di effettuare una valutazione più completa degli impatti sociali e socio-economici di un prodotto, dal momento che si considera il suo intero ciclo di vita. Ciò consente di ottenere una visione più completa e approfondita delle implicazioni sociali associate alla produzione, all'uso e allo smaltimento di un prodotto.

La metodologia S-LCA può identificare i punti critici lungo la catena di approvvigionamento in termini di impatti sociali. Questo permette di concentrare gli sforzi di miglioramento nelle aree in cui gli impatti sono più significativi e di affrontare i problemi sociali in modo mirato. La valutazione dei risultati di uno studio di Social Life Cycle Assessment può essere utilizzata come base per il dialogo e l'interazione con gli stakeholder, promuovendo una maggiore trasparenza e una migliore comprensione delle preoccupazioni sociali.

Nonostante tali aspetti positivi, la mancanza di software adeguati può limitare notevolmente l'uso della S-LCA, dal momento che richiederebbe una grande quantità di risorse per condurre uno studio completo.

Inoltre, poiché si tratta di una metodologia relativamente nuova, esistono pochi database disponibili. Ciò significa che la raccolta di tutti i dati rilevanti richiede tempo e rappresenta quindi una fase costosa nello svolgimento dello studio.

In aggiunta a tali limitazioni, la metodologia del Social Life Cycle Assessment richiede solide competenze nel campo dell'Analisi del Ciclo di Vita e nella valutazione degli impatti sociali da parte dei professionisti coinvolti, nonché la necessità di includere gli stakeholder nelle diverse fasi dell’analisi, rendono la metodologia S-LCA ancora più complessa e costosa.

Conclusioni

 

Il settore tessile e moda presenta diverse criticità sociali che si verificano lungo la filiera. Questo sottolinea la necessità di monitorare le problematiche sociali che tipicamente si verificano nella supply chain dell’industria del fashion.

A tale scopo, il Social Life Cycle Assessment si configura come uno strumento valido per valutare gli impatti sociali associati ai prodotti lungo l'intero ciclo di vita, fornendo informazioni essenziali per adottare eventuali azioni di miglioramento.

Tuttavia, poiché la metodologia S-LCA è stata introdotta recentemente, vi sono diverse limitazioni che possono ostacolare l'attuazione di studi di Social Life Cycle Assessment da parte delle aziende, nonostante sia fondamentale monitorare le criticità sociali al fine di compiere una vera transizione verso uno sviluppo sostenibile.

Per rispondere a questo tipo di problematiche, Cikis Studio ha sviluppato l’ESG Audit tool, un software personalizzato per le aziende del settore moda che semplifica la gestione della filiera e valuta la sostenibilità dei fornitori, riducendo tempi, costi ed errori associati a tali attività, al fine di consentire alle imprese di rispondere in modo adeguato alla crescente pressione normativa di due diligence sulla supply chain.

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di Claudio Ventura
2023/07/11


Social Life Cycle Assessment: di cosa si tratta?


Claudio Ventura
Esperto in economia circolare

Dopo aver conseguito la laurea in Economia Aziendale (percorso in Eco-management), ha approfondito ulteriormente le tematiche legate alla sostenibilità ambientale ottenendo un Master di II Livello in Economia Circolare presso il Politecnico di Bari.

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