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Tracciabilità della filiera: sfide e soluzioni per una moda trasparente

I marchi della moda hanno spesso lunghe catene di fornitura globali, dove si trova la maggior parte dell'impronta climatica dell'industria e dove hanno un'influenza e un controllo limitato.

L’UN Global Compact definisce la tracciabilità come la capacità di identificare e ricostruire la storia dei prodotti, dei loro componenti e materiali, per garantire la tutela dei diritti umani, del lavoro, dell'ambiente e della legalità lungo l'intera catena di fornitura.

Tracciare la filiera permette alle aziende di contrastare le violazioni dei diritti umani, identificare le principali cause di impatto ambientale e gestire i rischi reputazionali. 

Nonostante ciò, attualmente poche aziende nel settore della moda investono sulla tracciabilità. Secondo il Report Moda e Sostenibilità 2023, il settore deve ancora fare progressi in questo ambito: circa la metà (il 43,75%) delle aziende intervistate non lavora con i propri fornitori diretti per tracciare la filiera a monte.

Ma perchè è importante tracciare la filiera produttiva del settore moda e qual è il fine ultimo di questo processo?

 

H2. Perché è importante tracciare la filiera produttiva? 

 

Le catene del valore complesse e frammentate rendono estremamente difficile per i marchi e i produttori conoscere la storia dei propri prodotti, identificare esattamente dove si collocano i rischi e rispondere alla crescente richiesta di pratiche di produzione responsabili e sostenibili nel settore della moda proveniente dai consumatori e dalla società.

In questo contesto, sviluppare una strategia di tracciabilità è diventato fondamentale per diverse ragioni:

 

H2. Sfide nella tracciabilità e trasparenza della filiera moda

 

Nonostante queste premesse, sono ancora pochi i brand che investono in soluzioni di tracciabilità in modo completo e che pubblicano informazioni riguardanti i loro fornitori di secondo e terzo livello.

Secondo il Fashion Transparency Index 2023 di Fashion Revolution, per la prima volta, oltre la metà (52%) dei principali brand di moda ha reso pubbliche le liste dei propri fornitori di primo livello. Il punteggio medio complessivo nella sezione della Tracciabilità è tuttavia del 23%, con quasi la metà (45%) dei brand che forniscono poche o nessuna informazione, ottenendo un punteggio complessivo di appena l'0-1% in questa sezione.

Questo dato sottolinea le sfide significative che la filiera moda deve affrontare nel suo percorso di tracciabilità, soprattutto per quanto riguarda la filiera a monte. Le principali sfide riguardano: 

  • Complessità delle catene di fornitura: spesso per le aziende risulta difficile tracciare ogni fase di produzione di un articolo. Diversi attori con sistemi e requisiti differenti possono contribuire alla produzione, anche attraversando confini internazionali, e alcune fasi della catena di approvvigionamento possono risultare poco trasparenti. Si tratta di una questione complessa, in quanto la tracciabilità richiede l'implicazione e la collaborazione di tutti gli attori lungo l'intera catena di approvvigionamento al fine di ricostruire la storia di un prodotto.
  • Difficoltà nell’ottenere le informazioni: raggiungere una tracciabilità completa dei materiali o dei componenti non è sempre possibile a causa della complessità delle catene di approvvigionamento, specialmente per le grandi aziende. Inoltre, spesso i fornitori esitano a condividere informazioni sui subfornitori e sulla filiera a monte per timore di essere superati.
  • Costi e tempi di gestione: la tracciabilità richiede un considerevole investimento in tecnologia e processi mirati al monitoraggio delle merci lungo l'intera catena di approvvigionamento. Inoltre, la coordinazione tra i vari attori della supply chain richiede tempo e impegno da parte di tutte le parti coinvolte. Questi costi rappresentano una preoccupazione per molti attori che cercano di implementare sistemi di tracciabilità. L'adozione di strumenti comuni aiuta a ridurre i costi per singoli attori. Quando la collaborazione è diffusa, vi è un maggiore incentivo per gli attori a lavorare insieme, contribuendo a ridurre i costi complessivi.
  • Sviluppi tecnologici: per garantire la completa tracciabilità, è necessario implementare diversi livelli di verifica lungo tutte le fasi della catena di approvvigionamento. Ciò implica che gli attori coinvolti devono raccogliere e convalidare i dati, impegnandosi a rispettare gli standard di gestione della filiera. Sebbene le piattaforme tecnologiche, i codici a barre e i chip rappresentino alcuni progressi in questo ambito, padroneggiare tali tecnologie per fini di tracciabilità rappresenta una sfida. Considerando che i fornitori si trovano in diverse parti del mondo, talvolta anche in zone remote, sorgono barriere linguistiche, di competenze e di accesso che ostacolano l'utilizzo completo della tecnologia. Inoltre, ci sono anche sfide legate alla sicurezza dei dati per tutti gli utenti dei sistemi.

 

H2.  Vantaggi di un sistema di tracciabilità per la filiera moda

 

vantaggi dell’implementazione di un sistema di tracciabilità sono molteplici, anche dal punto di vista economico e strategico, essi comprendono:

  • Risk Management: un sistema di tracciabilità focalizzato sul miglioramento della sostenibilità aziendale rappresenta un meccanismo per individuare potenziali problemi all'interno della catena di approvvigionamento, mitigando il rischio di materiali non conformi o provenienti da zone di conflitto. Implementare un sistema di tracciabilità aiuta le aziende a identificare inefficienze operative e migliorare i processi, facilitando la condivisione di dati e documentazione tra gli attori della filiera.
  • Soddisfare le richieste degli stakeholder: le aziende sono in grado di rispondere adeguatamente alle richieste degli stakeholder. Infatti, tali richieste non arrivano solo dai consumatori e dagli investitori, ma anche dalle istituzioni, che stanno gradualmente prendendo coscienza degli impatti ambientali e sociali del settore tessile e del ruolo significativo che esso può svolgere nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile stabiliti a livello internazionale. Un esempio è rappresentato dalla normativa francese Loi Anti-gaspillage pour une économie circulaire (AGEC), che impone l'obbligo di etichettatura ambientale accessibile al consumatore al momento dell'acquisto e successivamente.
  • Benefici reputazionali: le aziende ottengono benefici in termini di reputazione attraverso sistemi di tracciabilità che dimostrano un impegno verso obiettivi di responsabilità ambientale e sociale. La raccolta di dati e una maggiore comprensione della catena di approvvigionamento possono rappresentare il primo passo per raggiungere obiettivi di sostenibilità più ampi, aumentando il vantaggio competitivo e fornendo un valore aggiunto per i clienti. 

 

H2.  L’obiettivo finale: una strategia di sustainable procurement

 

La tracciabilità e la trasparenza non devono essere scopi a sé stanti, ma strumenti per raggiungere l'obiettivo di contrastare le violazioni dei diritti umani, identificare le principali cause di impatto ambientale e gestire i rischi reputazionali.

Il fine ultimo dell’implementazione di un sistema di tracciabilità dovrebbe essere quello di sviluppare una strategia di Sustainable Procurement, che descrive l'attenzione di un'azienda alla responsabilità ambientale e sociale quando prende decisioni di acquisto.

Una strategia di approvvigionamento sostenibile dovrebbe essere strutturata sulla base di:

  • Risk assessment
    • Analisi del rischio del Paese e della letteratura
    • Analisi dei rischi dei fornitori (attraverso assessment ambientali e sociali dei fornitori)
  • Prioritizzazione in base alla rilevanza dei fornitori, al loro rischio e alla forza contrattuale dell’azienda
  • Individuazione delle misure da adottare in base al rischio e alla rilevanza

Focalizzandoci sullo step di risk assessment, le aziende utilizzano diversi strumenti per valutare il rischio e le performance di sostenibilità dei propri fornitori, tra cui:

  • Audit
  • Richiesta di certificazioni 
  • Questionari online compilati dai fornitori

Nell'utilizzo di questi sistemi manuali, la maggior parte delle aziende incontra problemi legati a limiti di tempo, complessità di gestione, mancanza di una visione completa e mancanza di chiarezza nelle risposte.

Per affrontare tali sfide, Cikis Studio ha lanciato l'ESG Audit Tool, un software per la gestione di audit e autovalutazioni personalizzate, la raccolta, classificazione e gestione delle certificazioni. Il tool mantiene solo le funzionalità essenziali che semplificano la gestione, riducono i costi e consentono analisi panoramiche e generazione di insight.

Attraverso questa piattaforma, le aziende possono:

  • Gestire in modo intuitivo tutti i fornitori, evidenziando punti di forza e criticità, attraverso la visualizzazione dei dati aziendali e delle certificazioni di sostenibilità dei fornitori in un unico pannello di controllo.
  • Monitorare le scadenze di certificati e policy attraverso un'unica dashboard che raccoglie tutte le certificazioni, le policy e gli audit caricati dai fornitori, fornendo avvisi sulle scadenze e agevolando la richiesta di aggiornamenti.
  • Effettuare la spedizione massiva di questionari a tutta la catena di fornitura, monitorando facilmente lo stato di compilazione dei questionari e inviando solleciti a coloro che non hanno ancora compilato i dati o fornito i documenti.
  • Aiutare i fornitori nella compilazione dei questionari con uno strumento semplice che li guida passo dopo passo, fornisce spiegazioni per le domande più complesse e precompila i dati già disponibili sulla piattaforma.
  • Impostare criteri di valutazione personalizzati, adattandoli ai KPI di ogni azienda e alle esigenze specifiche della catena di fornitura.
  • Analizzare automaticamente la sostenibilità dei fornitori e supportarne il miglioramento, accedendo a insight per mettere in atto azioni correttive.

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Conclusioni

 

La tracciabilità nella filiera produttiva della moda rappresenta un elemento fondamentale per garantire pratiche di produzione responsabili. 

Essa si configura come un preciso strumento al servizio di una strategia di sustainable procurement. L'obiettivo ultimo non è solo identificare la provenienza e la catena di produzione, ma costruire una catena del valore sostenibile.

In questa prospettiva, Cikis Studio si rivela un prezioso alleato grazie all’ESG audit tool, che consente alle aziende di valutare in modo approfondito i rischi e le performance di sostenibilità  lungo l'intera catena di fornitura.

L'adozione di tale strumento può contribuire a promuovere una moda più responsabile, rispondendo alle richieste dei consumatori e alle normative in materia di sostenibilità.

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Francesca Poratelli
Per analizzare il tuo grado di sostenibilità

Dopo un’esperienza lavorativa in Yamamay ha deciso di specializzarsi nel campo della sostenibilità. Si è occupata di assessment di sostenibilità ambientale e sociale per aziende che spaziano dall’abbigliamento outdoor al merchandising tessile.

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