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Fashion Pact: l’impegno delle aziende leader verso la sostenibilità

Oggi parleremo nel dettaglio del Fashion Pact e di come la sua sottoscrizione andrà inevitabilmente a modificare il panorama del settore della moda e del tessile, con conseguenze importanti per grandi e piccole aziende sulla competitività dei loro prodotti.

Cos’è il Fashion Pact?

Un accordo promosso ad aprile 2019 dal Presidente francese Macron e da François-Henri Pinault, Presidente e CEO di Kering, il Fashion Pact unisce oltre 60 aziende leader del settore moda e tessile, impegnate ad arrestare il riscaldamento globale, ripristinare la biodiversità e proteggere gli oceani. Provenienti da 14 paesi, esse rappresentano oltre 200 brand e un terzo del totale dell’industria della moda.

Quali sono gli obiettivi del Fashion Pact?

L’obiettivo primario è raggiungere la carbon neutrality entro il 2050. Entro il 2025, infatti, le aziende si impegnano ad ottenere un approvvigionamento di materie prime per il 25% a basso impatto ambientale e a raggiungere una percentuale del 100% di rinnovabili entro il 2030. In merito all’utilizzo di materiali sostenibili, si impegnano ad adottare certificazioni come il “Fair Trade Certified” e il “Better Cotton Initiative”, il più grande programma di sostenibilità del cotone al mondo. Tra i materiali sintetici, le aziende dovranno prediligere poliestere e nylon riciclati. Allo stesso modo sono previste certificazioni anche per le fibre naturali e in particolare per quelle animali.

L’impegno delle aziende: Prada e Moncler verso la sostenibilità

Prada ha lanciato un’intera collezione, Prada Re-Nylon, interamente in nylon rigenerato grazie al riciclo di scarti tessili e materiale plastico raccolto dagli oceani e dalle discariche. Moncler si sta impegnando per utilizzare il nylon riciclato per il 25% dei prodotti entro il 2025. Per quanto riguarda l’utilizzo di energie rinnovabili, già diverse aziende si stanno attivando in iniziative individuali al fine di ridurre le emissioni di gas serra. Esperti di sostenibilità affiancano le aziende nei processi decisionali e nella redazione dei report al fine di raggiungere in maniera efficiente questi ambiziosi obiettivi. Questo concetto si sposa perfettamente con l’idea alla base del Fashion Pact: creare obiettivi condivisi, generando un cambiamento collettivo.

Burberry, Kering e la salvaguardia della biodiversità

Altri temi fondamentai sono la salvaguardia delle specie in pericolo e la protezione degli habitat a rischio. Secondo una ricerca delle Nazioni Unite, circa un milione di specie è infatti a rischio estinzione, mentre il 75% della superficie terrestre è stato significativamente alterato, contribuendo a modificare gli ecosistemi e ridurre la biodiversità. Le azioni in questo campo sono molteplici: le aziende dovranno elaborare un piano di azione e costituire delle collaborazioni con diversi partner per sostenere la parte tecnica, basata su analisi scientifiche. È stato inoltre organizzato Nature of Fashion, una serie di webinar insieme ai principali esperti in materia di mappatura di supply chain per la biodiversità e lo sviluppo di strategie comuni per affrontare il problema. Le aziende si impegnano alla zero deforestazione e a raggiungere una gestione sostenibile delle foreste del pianeta entro il 2025. Burberry ha implementato un programma per migliorare l’immagazzinamento dell’anidride carbonica nel suolo e per promuovere la diversità degli habitat; Kering sta lavorando in Guyana francese per il rimboschimento di un ex sito minerario.

Fashion Pact: le conseguenze per il settore moda

Nell’ottica della competitività, il messaggio che emerge dal Fashion Pact è chiaro: le aziende leader del settore stanno prendendo impegni concreti nei confronti di un problema mondiale, complici anche la crescente domanda da parte dei consumatori di prodotti etici e ad impatto ridotto e la nascita di nuovi modelli di business (come quello dell’usato) che andranno a modificare il futuro della moda. Per rimanere competitive le aziende del settore, dalle PMI alle più grandi insieme a tutta la filiera, dovranno impegnarsi a integrare strategie di sostenibilità nelle loro pratiche, rapidamente.

 

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Serena Moro
Per disegnare e sviluppare la tua strategia di sostenibilità

Consulente di sostenibilità specializzata nelle attività di pianificazione, con un’attenzione specifica allo sviluppo di filiere sostenibili e tracciate.
Ha fondato Cikis per portare un impatto concreto nel mondo della moda.

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